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Variante Delta in 16 regioni italiane, Brusaferro: "Monitorare con attenzione la crescita"

variante Delta Brusaferro

Preoccupa la diffusione delle varianti del Covid-19. A fare paura adesso è la variante Delta, ex indiana, la cui diffusione in Italia è al 22,7%.

Proprio mentre in Italia il quadro epidemiologico appare finalmente sotto controllo, complice l’arrivo della bella stagione e soprattutto per merito della campagna vaccinale, resta alta l’allerta per la diffusione della variante Delta. Gli esperti raccomandano prudenza, perché il virus continua a circolare. L’aumento degli spostamenti, in concomitanza all’arrivo dell’estate e all’introduzione del Green Pass, sta apportando un aumento dei contagi in alcuni Paesi. Dopo il Regno Unito, dove si assiste a un brusco incremento dei casi giornalieri di Covid-19, anche in Italia preoccupa la variante Delta, già individuata in 16 regioni: per questo motivo, il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, raccomanda massima attenzione.

Variante Delta, le dichiarazioni di Brusaferro

Abbiamo fatto appena in tempo a riassaporare un clima di normalità e spensieratezza ed è già arrivato il momento di pensare all’autunno, quando la variante Delta potrebbe essere dominante nel nostro Paese e la riapertura delle scuole potrebbe comportare un incremento dei contagi.

La nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler attesta che la variante Delta del Covid fino allo scorso 22 giugno 2021 aveva una prevalenza pari al 22,7%. La nuova mutazione del virus, ex variante indiana, è stata rintracciata già in 16 regioni italiane.

La crescita della prevalenza della variante Delta è un dato atteso, che deve essere monitorato con grande attenzione, spiega Silvio Brusaferro.

Variante Delta, Brusaferro raccomanda attenzione

Brusaferro sottolinea che “è fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, che in questo momento è reso possibile dalla bassa incidenza”.

Resta una priorità, ha aggiunto l’esperto,completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che, come confermato anche dall’Ema, questo garantisce la migliore protezione.

Variante Delta e altre mutazioni, Brusaferro: “Continuare il tracciamento”

Per tenere monitorato il quadro epidemiologico in Italia e controllare il diffondersi delle varianti è importante il tracciamento dei contagi, come ribadito dal professor Brusaferro.

Mentre proccupa la variante Delta, quella Alfa (comunemente denominata “variante inglese”) sta diminuendo la sua incidenza nel nostro Paese. Lo scorso 22 giugno, infatti, aveva una prevalenza del 57,8%, in calo rispetto all’88,1% del 18 maggio. Alla stessa data, la variante cosiddetta Gamma, o “brasiliana”, si attestava intorno all’11,8%.

L’indagine spiega che in Italia “la campagna di vaccinazione non ha ancora raggiunto coperture sufficienti in tutte le fasce di età”, quindi la “diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante”.

“Mentre la variante Alfa, se pur ancora predominante, vede diminuita la sua stima di prevalenza a livello nazionale, dall’indagine si evince che la variante Gamma ha una prevalenza in leggero aumento rispetto alla precedente indagine e che la variante Delta è in aumento. Bisogna però considerare che la prevalenza potrebbe essere sovrastimata a causa della presenza di numerosi focolai (che vengono identificati e quindi indagati in maniera più estesa)”, si precisa.