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Variante Delta, Sileri: "I contagi continueranno a salire, forse arriveremo al livello del Regno Unito"

variante Delta Sileri

"I contagi continueranno a salire, ma probabilmente non cresceranno altrettanto ricoveri e decessi", spiega il sottosegretario Sileri.

Da settimane gli esperti sottolineano l’importanza dei vaccini e la necessità di mantenere alta l’attenzione, anche nel periodo estivo. Nonostante l’efficacia della campagna vaccinale, il virus continua a circolare. Dopo il Regno Unito e il brusco incremento dei casi in Spagna, il diffondersi della variante Delta preoccupa anche l’Italia: a lanciare un allarme è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.

Variante Delta, le parole di Sileri

Gli esperti avevano avvertito sui rischi della nuova mutazione del Covid-19. La cosiddetta “variante Delta”, dopo aver comportato una netta risalita della curva epidemiologica nel Regno Unito, fa paura nel resto d’Europa. Molti temono diventi il ceppo predominante anche in Italia nell’arco di poche settimane.

A sottolinearlo è anche il Sottosegratario Sileri. In un’intervista rilasciata a Tgcom24 ha dichiarato: I contagi continueranno a salire e forse anche noi arriveremo al livello del Regno Unito. Ma probabilmente non cresceranno altrettanto ricoveri e decessi. Poi ha fatto sapere: “I parametri dei colori delle Regioni saranno adattati alla situazione epidemiologica che ha una variabile in più, la vaccinazione”.

Variante Delta, l’utilità del Green Pass secondo Sileri

Mentre si continua a dibattere sulla necessità del Green Pass per viaggiare in sicurezza anche al di fuori dei confini nazionali e muoversi con più tranquillità, Pierpaolo Sileri ne sottolinea l’utilità.

A proposito del Green Pass, infatti, ha commentato: “Non è restrittivo, ma un’occasione per non chiudere”.

Variante Delta, l’importanza del vaccino per Sileri

Intervenuto ai microfoni di R101, ospite della trasmissione di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri “Facciamo finta che”, Sileri ha ribadito anche l’importanza della vaccinazione.

“Se troppi non dovessero recarsi alla vaccinazione, tutti i nostri sacrifici diventerebbero inutili. Uno ci può stare che dice io non mi vaccino, però intorno a me ho il 90% della popolazione vaccinata, non lo attacco a questo 90%, però se dovessimo fermarci al 50% di persone vaccinate sarebbe un dramma”, ha spiegato.

Quindi ha aggiunto: “C’è anche una colpa ed è quella degli enti regolatori, perché non c’è stata uniformità di comunicazione all’interno dell’Europa. Noi abbiamo avuto i nostri 21 problemi con i nostri servizi sanitari regionali e siamo riusciti a gestirli a fatica, figuriamoci in Europa dove tu hai un ente regolatorio europeo che ti dà un ok per un vaccino, poi hai un altro Stato il cui ente regolatorio lo blocca, poi un altro che mette un limite di età diverso da un altro ancora. Questo non ha aiutato. Pensate alle regole per circolare in Europa. Possibile che non si riesca ad avere una uniformità? Oggi, dopo un anno e alcuni mesi, dovremmo essere in grado di stilare delle linee uguali per tutti, adattabili a seconda delle epidemie. Quello che è mancato soprattutto per i vaccini è stata un’informazione semplice e accurata.