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Variante Omicron, Crisanti: "Non è necessariamente un fatto negativo"

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Secondo Crisanti la comparsa della variante Omicron non va per forza letta come un fatto negativo: può aiutare a capire a che punto è  l'epidemia.

Il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti si è espresso sulla variante Omicron del Covid, rilevata in Sudafrica e diffusasi principalmente nella regione africana meridionale, spiegando che in Italia per ora non ha avuto alcun impatto e che la sua comparsa non deve per forza essere accolta negativamente.

Crisanti sulla variante Omicron

In un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha anche detto la sua opinione sul vaccino ai bambini dai 5 agli 11 anni, ha affermato che la nuova mutazione sudafricana ha un’elevata trasmissione ed è più contagiosa della Delta, “altrimenti non avrebbe prevaricato quest’ultima“. La pessima notizia, ha continuato, sarebbe se si scoprisse che la Omicron causa forme di malattia grave mentre sarebbe ottimo se, come sembra dai primi dati raccolti in Sudafrica, fosse responsabile di sintomi lievi.

Crisanti sulla variante Omicron: “Non per forza notizia negativa”

In questo caso, ha chiarito Crisanti, “sarebbe la prova che l’epidemia è finita perché verrebbe alimentata da una variante che immunizza senza fare male“. Significherebbe cioè che il virus starebbe evolvendo verso una minore virulenza. Per questo secondo lui la comparsa di questo nuovo ceppo non è necessariamente un fatto negativo ma può rivelarsi utile per capire a che punto è la pandemia.