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Variante Omicron, Locatelli (ISS): "Può portare a patologie gravi e anche fatali"

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Il presidente dell'Iss, Franco Locatelli, ha parlato dell'ormai diffusissima variante Omicron e delle sue pericolosità.

Il presidente dell’Iss, Franco Locatelli, ha parlato dell’ormai diffusissima variante Omicron e delle sue pericolosità.

Le pericolosità di Omicron secondo Franco Locatelli

Il presidente dell’Iss – Istituto superiore per la Sanità – e membro del Cts, Franco Locatelli, ha parlato dei risultati degli ultimi studi sulla variante Omicron:

«Il fatto che la variante Omicron si connoti dall’incapacità di provocare la malattia grave non è corretto, è meno pericolosa di Delta ma ha la capacità di indurre la patologia grave e anche fatale. Uno studio sudafricano ha registrato 256 persone che hanno perso la vita per la variante Omicron e la larga maggioranza di esse aveva più di 60 anni di età. Questo fattore continua a incidere».

Locatelli su Omicron: “Booster efficace al 88%”

Il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico ha proseguito spiegato l’efficacia dei vaccini contro le varianti e commentando la scelta del Governo di introdurre l’obbligo vaccinale per gli over 50 in Italia:

«Va sottolineato con chiarezza, dati provenienti dal Regno Unito documentano come contro Omicron la dose booster dia un’efficacia vaccinale dell’88%, mentre quella del ciclo vaccinale primario è del 65%. Ecco perché è fondamentale insistere sulle vaccinazioni. […] La scelta dell’obbligo vaccinale per i 50enni ha un suo razionale scientifico solido. Prima dei vaccini il tasso di letalità andava a salire in maniera importante sopra i 50 anni».

Ancora, ha poi speso qualche parola a riguardo delle voci sui farmaci in arrivo contro il Coronavirus:

«C’è stata grande attenzione anche alle cure per Covid-19 come gli anticorpi monoclonali e i farmaci antivirali. Però è bene mettere in fila tutti i punti: solo un monoclonale è attivo contro Omicron».

Locatelli su Omicron e il nuovo decreto del Governo

Infine, Franco Locatelli ha concluso il suo intervendo spiegando il perché di alcune nuove misure introdotte nell’ultimo decreto dell’esecutivo Draghi:

«All’interno del Cts, il Comitato tecnico scientifico, non c’è nessuna voce dissonante rispetto a quelle erano state le misure adottate dal governo. C’è stata una riunione non più tardi del giorno 7 dicembre e di fatto si è analizzata la situazione epidemiologica del Paese senza che si levasse una sola voce dissonante rispetto a quello che era stato adottato. Non c’è mai stata una posizione che non fosse di tutela e di supporto prioritario della scuola e non si è mai posto il problema di avere le nostre posizioni non ascoltate».