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Variante Omicron più contagiosa nei topi: perché è un pericolo anche per l'uomo?

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Uno studio pubblicato su bioRxiv mostra come Omicron sia affine al contagio dei topi. Questa caratteristica può diventare pericolosa per l'uomo: perché?

Uno studio di bioRxiv ha mostrato come le mutazioni presenti nella variante Omicron abbiano portato ad una maggiore affinità di legame tra il virus e il recettore ACE2 dei roditori.

La variante Omicron è più contagiosa sui topi

La nuova variante B.1.529, comunemente conosciuta come Omicron, sta mettendo in ginocchio il mondo. E non solo: infatti, uno studio pubblicato su bioRxiv mostra come Omicron sembri aver acquisito una maggiore affinità di legame per il recettore ACE2 dei roditori, simile a quella mostrata dalla stessa variante nei confronti del recettore ACE2 dell’uomo.

I ricercatori avevano già notato che le varianti – fatta eccezione per Delta – hanno ampliato la capacità di infettare esseri diversi dall’uomo, come ad esempio i comuni topi da laboratorio. Tuttavia, la variante Omicron potrebbe infettare i roditori con una probabilità di molto superiore rispetto alle precedenti varianti virali.

Omicron contagiosa per i topi: lo studio

Questi risultati sono stati ottenuti nei laboratori della VIR Biotechnology utilizzando pseudovirus: virus simili al patogeno ma che non sono infettivi. Grazie ad essi, i ricercatori hanno potuto mostrare l’impatto del profilo mutazionale della nuova variante di Sars-Cov-2.

Gli esperimenti hanno inoltre confermato quanto finora emerso in altre ricerche, ovvero che la nuova variante mostra la capacità di sfuggire al riconoscimento degli anticorpi indotti dalla vaccinazione con due dosi o dall’infezione di precedenti varianti virali.

Omicron contagiosa per i topi: un rischio anche per l’uomo

Il pericolo però non rimane circoscritto ai topi. Questa maggiore capacità del virus di infettare una specie come quella dei roditori potrebbe permettere dunque al virus di circolare incontrollato e di evolvere, accumulando mutazioni potenzialmente pericolose per l’uomo.

Una conferma arriva da un team di ricerca americano, che ha rilevato come l’infezione stia dilagando nei cervi del Nord America.