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Vaticano: nuovi guai per Papa Francesco dopo il festino gay di monsignor Capozzi

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Dopo gli scandali di Pell e Muller, Papa Francesco deve ora risolvere il caso del festino gay a base di cocaina di monsignor Capozzi in Vaticano

Per Papa Francesco sembra esserci una grana al giorno. Dopo gli scandali di pedofilia del cardinale George Pell e il licenziamento di Gerhard Ludwig Muller, rimane ora aperto il caso del festino gay a base di cocaina che si è svolto nell’abitazione vaticana di monsignor Luigi Capozzi. Quest’ultimo è il segretario del cardinale Francesco Coccopalmerio, il presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi. La vicenda risale a qualche tempo fa, ma il nome del monsignor Capozzi è emerso solo in quest’ultima settimana.

Da diverso tempo si rincorrevano le voci sul conto di Capozzi, poi confermate da quello che la Gendarmeria vaticana si è trovata davanti dopo essere entrata nell’appartamento del Palazzo del’ex Sant’Uffizio. Lo scenario è stato sconvolgente e ha confermato quanto già vociferavano i cardinali che abitavano nello stesso edificio. Si è trattato proprio di un festino gay a base di cocaina.

Monsignor Capozzi, 50enne di Salerno, è stato ordinato sacerdote ad Amalfi il 19 dicembre 1992. Incardinato nella diocesi di Palestrina, nel Lazio, è ora addetto di segreteria di seconda classe presso il Pontificio Consiglio per i testi legislativi. Qui, in particolare, svolge funzioni di segretario del cardinale Coccopalmerio. Il 7 maggio 2007 è stato nominato Cappellano di Sua Santità e questo gli ha portato il titolo di monsignore. Dopo lo scandalo che lo ha travolto, Capozzi è stato prima ricoverato presso la clinica romana Pio XI. In seguito ha scelto il ritiro in un monastero. Al momento si trova al Policlinico Gemelli di Roma.

Papa Francesco: massima chiarezza sulla vicenda che riguarda monsignor Capozzi

Sulla vicenda di Capozzi, che era anche stato proposto come vescovo, Papa Francesco ora vuole che si faccia la massima chiarezza. Molti in Vaticano si aspettano che il Pontefice mandi in pensione il superiore del prelato dello scandalo. Ovvero il cardinale Coccopalmerio. Il porporato, peraltro, ha superato i 79 anni, ovvero ne ha quattro in più dell’età canonica delle dimissioni. Da poco più di un decennio, infatti, si trova alla guida del Pontificio consiglio per i testi legislativi.

Il cardinale Coccopalmerio è stato protagonista di una veloce ascesa ecclesiastica e oggi di una lunghissima carriera. Di recente si è inoltre schierato nettamente a favore di Papa Francesco. Si è quindi detto contro i quattro cardinali, con a capo Raymond Leo Burke, che contestano la linea “aperturista” del Pontefice sui divorziati risposati. In Vaticano si dice poi che la scelta di Coccopalmerio sia stata determinata dal tentativo di restare in sella almeno fino agli ottant’anni. A questa età, come prevede il Codice di Diritto Canonico, i porporati terminano tutti gli incarichi presso la Curia romana, insieme al diritto di poter eleggere il Papa in conclave.