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Velisti dispersi, la famiglia: "Sono stati speronati"

I due velisti dispersi: secondo la famiglia sono stati speronati

Velisti dispersi: la madre di Aldo Revello crede che la Bright sia stata speronata e abbandonata nelle acque dell'Atlantico.

Ancora nessuna traccia di Aldo Revello e Antonio Voinea, i due velisti italiani dispersi da giorni nell’oceano Atlantico. Non si ha più notizia dei due uomini dal 2 maggio, quando la loro barca, la Bright, ha lanciato l’ultimo segnale nel tratto di mare tra le isole Azzorre e la costa del Portogallo. Il 6 maggio le autorità portoghesi, dopo aver ritrovato resti che forse appartengono alla Bright, hanno deciso di sospendere le ricerche. La madre di Aldo Revello, Maria Gisella, ha una teoria: “Secondo me Aldo e Antonio sono stati speronati da un’altra imbarcazione. E chi li ha urtati, l’ha poi lasciati lì”. La donna lancia un appello disperato: “Ho perso qualsiasi speranza. Ma voglio sapere, pretendo di sapere se mio figlio è vivo o morto”.

Velisti dispersi, le parole della madre

Maria Gisella, 73 anni, è la madre di Aldo Revello, uno dei due velisti italiani dispersi nell’Atlantico. Vive a La Spezia ed è qui che sta aspettando il ritorno del figlio. La Farnesina e le autorità portoghesi non sanno ancora dare una spiegazione alla scomparsa dei due marinai e parlano di sospendere le ricerche.

La madre di Revello ha una teoria su quanto è successo alla Bright e l’ha confidata durante un’intervista a La Nazione.

“Secondo me Aldo e Antonio sono stati speronati da un’altra imbarcazione. E chi li ha urtati, l’ha poi lasciati lì. Ma che cuore possono avere queste persone? Aldo non avrebbe mai abbandonato il timone e avrebbe dato soccorso a chiunque.”

La donna è convinta che il figlio fosse troppo abile con la vela per commettere un errore e finire in mare. “Era esperto, conosceva quel mare, era la terza volta che andava ai Caraibi. Sapeva come fronteggiare le emergenze. E se me lo avessero rapito? Magari in quelle acque navigano i pirati. Ormai non so più cosa pensare, mi scoppia la testa”.

Un marinaio esperto

Continua ricordando i meriti del figlio. “Aldo è davvero in gamba. È anche un ottimo sub, è arrivato a 60 metri sott’acqua e ha insegnato facendo ottenere i brevetti. A 7 anni non voleva i giochi come gli altri bambini, ma voleva le boline. Pensi che aveva una scatola dove teneva tutto il materiale per progettare la sua barca. Mi ha sempre detto che per lui la morte migliore sarebbe stata quella in mare. Ed io ho sempre avuto paura, per il suo lavoro, che come altri è rischioso, per questo spesso lo contattavo”.

Anche Jenny Revello, sorella di Aldo, ha parlato delle grandi capacità del fratello. Ha affermato che Aldo è in grado di orientarsi in mare solo osservando il cielo.

L’appello della madre

“Non credo più a nulla, mi sembra che tutto sia inutile. Ho perso qualsiasi speranza”, queste le parole drammatiche di Maria Gisella. Ma poi ci ripensa, non si arrende e pretende delle risposte. “Voglio sapere, pretendo di sapere se mio figlio è vivo o morto. Sono pronta a fare appello al Papa: qualcuno mi dica che fine ha fatto mio figlio.”

La donna è disposta a tutto pur di ritrovare suo figlio. “Non ho fiducia nella politica. Ma mi rivolgo a tutte le istituzioni. Non è possibile che per due velisti italiani non si faccia nulla. L’Italia che viviamo non mi piace. Abbiamo scritto a Salvini ma sono pronta anche a contattare Di Maio o Berlusconi o chiunque sia in grado di aiutarmi. Sono pronta a lanciare l’appello anche a chi non ho mai votato. Si tratta di mio figlio. So che un gruppo di velisti portoghesi è partito per cercare Aldo e Antonio, ma bisogna parlare con persone di potere: le istituzioni non ci devono abbandonare”.