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Vendetta, la docu-serie Netflix tra il cinema e il giornalismo

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Milano, 5 ott. (askanews) - Due figure importanti nella storia dell'antimafia, due personaggi che stanno entrambi "dalla parte giusta", ma divisi da una rivalità profonda, apparentemente insanabile. Su Netflix è distribuita la docu-serie "Vendetta - Guerra nell'antimafia", un progetto di giornal...

Milano, 5 ott. (askanews) – Due figure importanti nella storia dell’antimafia, due personaggi che stanno entrambi “dalla parte giusta”, ma divisi da una rivalità profonda, apparentemente insanabile. Su Netflix è distribuita la docu-serie “Vendetta – Guerra nell’antimafia”, un progetto di giornalismo e cinema, scritto e prodotto da Davide Gambino e Ruggero Di Maggio.

“Vendetta – ha detto Gambino ad askanews – parte da lontano: è un progetto che nasce 15 anni fa, abbiamo iniziato a seguire il giornalista Pino Maniaci, questo personaggio sui generis, molto particolare e nel momento in cui giravamo la realtà si è disposta in modo sorprendente. Da lì la storia è cresciuta e noi abbiamo seguito l’indagine di Maniaci, che portava verso l’allora giudice Silvana Saguto. La storia si muove intorno a questi due simboli dell’antimafia, fortemente polarizzati e ci permette di aprire un dibattito su un tema assolutamente rilevante”.

Temi che sono, in fondo, universali e raccontano, oltre che una storia molto specifica legata alla mafia, anche di questioni come la verità e la giustizia, che appartengono alla cultura umana fin dai suoi albori. Ma “Vendetta” rappresenta anche un modo di pensare l’approccio al racconto di una storia di questo tipo. “In qualche modo – ha aggiunto Gambino – raccontiamo i fatti, e li disponiamo cercando di mantenere uno sguardo il più oggettivo possibile il più imparziale possibile, quindi c’è una scrittura che cerca di tenere una distanza rispetto ai fatti”.

Interessante poi, in un progetto di così vasta gestazione, la storia produttiva, che si è intrecciata con gli sviluppi della tecnologia e l’ascesa di Netflix. “Il twist fondamentale che ci ha portato ad affrontare la storia che è stato l’arresto di Maniaci – ha aggiunto Di Maggio – è coinciso con lo sbarco di Netflix sul mercato mondiale e, di conseguenza, è stato naturale per noi proporre a Netflix questo tipo di storia, che ha anche altri crismi che vanno bene per questo broadcaster, ossia l’idea di una storia controversa, fortemente polarizzante, perché abbiamo due esponenti, del giornalismo da una parte e della magistratura dall’altra, che sono in lotta tra di loro”.

Essere distribuiti su Neflix significa anche avere una platea globale, un bacino potenziale di 600 milioni di spettatori. Per questo, ci hanno raccontato Gambino e Di Maggio, si è lavorato molto con i dipartimenti locali del broadcaster per sviluppare un linguaggio in grado di parlare anche a realtà lontanissime dall’Italia e dalla Sicilia. “Ti rimane l’emozione di questo grande impatto globale e c’è la curiosità di vedere che tipo di feedback può arrivare da tutti questi Paesi”, ha concluso Di Maggio.

“Vendetta: guerra nell’antimafia” è stato presentato anche al festival Internazionale a Ferrara, a dimostrazione dell’attenzione del giornalismo a nuovi formati e linguaggi, per un aspetto di evoluzione anche a livello di contenuti, oltre che di distribuzione, che sempre più diventa fondamentale per la professione.