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Venezia, vandali a Piazza San Marco: vernice rossa sul leone

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La statua del leoncino in marmo rosso a Venezia è stata imbratta. La polizia è in cerca dei vandali che hanno sparso vernice rossa per la città.

Alle 3:58 della notte di sabato 29 settembre le telecamere di sicurezza di Piazzetta Leoncini, accanto a Piazza San Marco, hanno registrato un episodio insolito. Quattro persone, armate vernice rossa, hanno imbrattato uno dei due celebri leoncini di marmo rosso. La mattina seguente i cittadini, resisi conto dell’atto di vandalismo, hanno allertato le autorità, che si sono messe alla ricerca dei responsabili. Il comandante della Polizia Locale del Comune di Venezia, Marco Agostini si dichiara fiducioso che i suoi uomini sapranno identificare i vandali. “Ci sono buone possibilità di identificare i responsabili, dato che siamo in possesso di immagini dei quattro, due maschi e due femmine, nell’atto di imbrattare” ha dichiarato alla stampa.

Vernice rossa sul leoncino, caccia al colpevole

tweet sindaco venezia

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha lanciato tramite Twitter l’hashtag #VeneziaNonSiTocca per esprimere appieno il suo dissenso rispetto a quanto accaduto. “Al lavoro con le Forze dell’ordine per identificare 2 uomini e 2 donne che alle 4.00 di stanotte hanno imbrattato i Leoncini a San Marco e lasciato una scia di scritte a #Venezia. Troviamoli per punirli e metterli a ripulire la città davanti a tutti! #VeneziaNonSiTocca” ha cinguettato.

La vernice rossa è stata versata sull’occhio sinistro e sul collo del leoncino. Ma la statua di marmo rosso non è stata l’unica a essere danneggiata. Sul selciato e sui gradini di un ponte nelle vicinanze infatti, è apparso un bambino stilizzato con in mano due palloncini. Sopra al disegno la scritta, sempre in rosso “Mi state uccidendo“.

La Polizia non è lontana dall’identificare i responsabili: “per ora, sebbene sia difficile fornire un identikit, è possibile affermare che si tratti di persone giovani, probabilmente artisti o attivisti dei centri sociali. Al vaglio c’è anche l’ipotesi che si tratti di una provocazione futurista” ha commentato Marco Agostini.