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Ventimiglia, migranti di frontiera: la verità sugli abusi

La verità su Ventimiglia

ESCLUSIVA | "La polizia francese rastrella i migranti e li detiene per 12 ore senza cibo e acqua" La realtà di confine raccontata da un volontario.

La situazione a Ventimiglia non sembra essere cambiata: il crocevia dei flussi migratori europei continua ad essere teatro di abusi contro i migranti. Un’attivista del progetto 20k racconta in esclusiva la sua esperienza nel territorio di confine “Le forze dell’ordine francesi operano rastrellamenti verso i migranti, soprattutto la notte..quando l’ufficio di frontiera è chiuso. I migranti vengono detenuti in condizioni precarie, anche 12 ore senza cibo e acqua. La violenza verso di loro non è soltanto fisica, approfittano delle loro debolezze, della disinformazione”.

Migranti di frontiera: gli abusi indiretti

La questione più importante è quella sugli abusi che nella maggioranza dei casi vengono compiute dalle forze di polizia d’oltralpe sui migranti: “Gli abusi che vengono perpetrati dalle forze dell’ordine spesso sono più indiretti, agiscono sulla vulnerabilità delle persone. Spesso i migranti si trovano senza alcuna informazione, senza conoscere la lingua e magari sotto il sole estivo del pomeriggio senza saper dove andare”. Un esempio molto più rilevante di abusi indiretti è quello che avviene in frontiera francese: ” I migranti vengono rastrellati in frontiera francese, lì detengono tutta la notte senza acqua e cibo per 12 ore. Successivamente vengono riportati in frontiera italiana senza alcun tipo di informazione o coordinamento”.

La verità di Ventimiglia

“Un’esperienza molto bella è stata vivere assieme ai migranti”- dice Giacomo Foschini, volontario del progetto 20k -“Cercare di capire cosa gli spingesse a sacrificare così tanto, parliamo di spese nelle quali devono investire i risparmi di una vita e mettono in gioco la propria vita; nonostante ciò si vive un clima di serenità perché sei in Italia e non in Eritrea”. Progetto 20k è un’associazione che opera un monitoraggio contro eventuali abusi a danno dei migliaia di profughi che si trovano a Ventimiglia. La città è un crocevia dei flussi migratori; qui i migranti tentano di raggiungere la frontiera francese per avere un futuro migliore ma molte volte vengono respinti al confine italiano. Il volontario intervistato lancia un monito verso la linea politica salviniana “Mi piacerebbe che il ministro dell’Interno un giorno visitasse l’Eritrea, così capirebbe che la gente che secondo lui scappa…questi scheletrini.. vivono realtà difficili”- Foschini lascia inoltre un appello verso le fazioni politiche europee -“L’Unione Europea si deve far carico della distribuzione dei migranti; nel bene e nel male con politiche anche sbagliate, l’Italia ha avuto un piano di accoglienza discreto, bisogna quindi che tutti gli stati membri facciano la loro parte e contribuiscano ad abbassare la percezione negativa che c’è in ogni stato”.