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VERA E RAFA A PASSEGGIO

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Dura un game, il primo, il match d’esordio di Vera Zvonareva agli Australian Open. La sua avversaria Sybille Bammer infatti ha avuto le uniche chance del suo incontro solo nel game d’apertura, quando ha trovato tre palle break su tre errori della testa di serie numero 2 del tabellone femminile. ...

Dura un game, il primo, il match d’esordio di Vera Zvonareva agli Australian Open. La sua avversaria Sybille Bammer infatti ha avuto le uniche chance del suo incontro solo nel game d’apertura, quando ha trovato tre palle break su tre errori della testa di serie numero 2 del tabellone femminile. Scampato il “pericolo”, la Zvonareva ha dettato legge per i susseguenti giochi. Anche se non è riuscita a nascondere sotto la maglia bordeaux i due chiletti di troppo sull’addome e sulle spalle, la padrona della parte bassa del draw si è mossa molto bene sul veloce Rod Laver Arena, teatro del primo incontro di questa seconda giornata di gare. Sperando che il prosieguo dei match non sia “alla camomilla” come quello fra Zvonareva e Bammer, spendiamo altre due righe per commentare la pochezza del gioco dell’austriaca che soprattutto con il dritto mancino ha pagato dazio alla moscovita. Con il punteggio di 6/2 6/1 in appena 64? di gioco Vera ha passato dunque indenne il primo round, e si può preparare con fiducia ad incontrare la vincente Bojana Jovanovski, che ha sconfitto Kai Chen Chang per 7/5 6/1. “Sono molto contenta di essere tornata qui – ha detto la Zvonareva – dove ho centrato la mia prima semifinale Slam. Per arrivare in fondo devi lavorare molto, e le insidie sono dietro ogni incontro”.

Dominguez Lino passa il turno. A battere sul tempo la Zvonareva è stata però Lourdes Dominguez Luno. In 53? la spagnola n.84 del ranking è stata la prima tennista di giornata a qualificarsi per il secondo round sbatacchiando fuori dal tabellone la svedese Johanna Larsson con il punteggio di 6/2 6/1. Poco altro da dire su un incontro a senso unico, se non che Lourdes potrebbe essere la prossima avversaria della Pennetta, sempre che questa notte la brindisina confermi il pronostico che la da favorita con Anastasia Rodionova.

Anna c’è. Al secondo turno incontro la Kvitova. Esordio positivo per Anna Chakvetadze che sul campo 7 del Melbourne Park ha sconfitto Olga Govortsova con un il punteggio di 6/3 6/4. Hanno pesato molto sull’esito del match i 5 doppifalli della bielorussa, quasi tutti arrivati su palle break conquistate dalla quartofinalista dell’edizione 2007 dello Slam australiano. Al secondo turno la Chakvetadze incrocerà la racchetta con la mancina Petra Kvitova, vista in ottima forma contro una mediocre Sally Peers, domata 6/2 6/4. Ha passato il turno anche l’altra ceca Iveta Benesova, carnefice con un netto 6/0 6/1 di Anabel Medina Garrigues (pessima prestazione al servizio per la spagnola, con l’8% di punti portati a casa con la seconda).

Peng in rimonta. In controtendenza rispetto ai match molto rapidi che si stanno consumando nel tabellone femminile quest’oggi, Shuai Peng è dovuta ricorrere al terzo set per superare Kateryna Bondarenko. L’ucraina era partita meglio, aggiudicandosi 6/2 il primo set. Con 25? di ritardo è scesa poi in campo anche la cinese, che ha ribaltato le sorti del match imponendosi 6/3 8/6. Sarà la Peng la prossima avversaria della vincente dell’incontro fra Jelena Jankovic (n.7) e Alla Kudryavtseva.

Sam fa la voce grossa. Lauren Davis dovrà cancellare al più presto dalla memoria questo Australian Open, per evitare che questa sonora sconfitta pesi sul futuro di una giovanissima promessa del tennis Usa (ha 16 anni). Contro di lei Samantha Stosur non ha avuto nessuna pietà, liquidandola con un perentorio 6/1 6/1 in 52? di tennis a senso unico. Meglio per la Davis prendere questa partita come una lezione da ricordare…

Jelena soffre. Match dai due volti quello fra Jelena Jankovic (n.7) e Alla Kudryavtseva. Nel primo set la serba ha dominato la scena, giocando al meglio del suo tennis (anche buoni servizi per lei). Lo scenario è clamorosamente cambiato nel secondo parziale, nel quale Alla ha alzato il ritmo, mandando in confusione JJ, non nuova a questi black out durante la partita. Sotto di due break, la Jankovic ha trovato la forza di reagire, annullando un set point e trascinando la russa al tie break. Nel miniset poi, è stata la Kudryavtseva a spegnere la luce sul suo gioco, andando sotto fino al 5-1. Troppo tardiva è stata la tentata rimonta, e per la Jankovic non è stato difficile chiudere 7-5.

La Radwanska rimane con il manico fra le mani. Ma la Date non ne approfitta. Ne sono successe di tutti i colori sul campo 6 del Melbourne Park. Fra Agnieszka Radwanska (n.12) e Kimiko Date Krumm è stato un match molto appassionante, che ha ripagato gli appassionati di tennis di una prima parte di seconda giornata molto avara di emozioni. Al rientro dopo la frattura da stress al piede che l’ha bloccata per larga parte della stagione 2010 la polacca si è presentata a Melbourne con tanta voglia di fare bene, ma con una comprensibile astinenza da incontri ufficiali. In questa particolare situazione, non poteva capitarle avversaria peggiore della mestierante giapponese, che carte didentità alla mano, doppia incredibilmente la Radwanska (Kimiko va per i 41, la polacca per i 21). Con entrambi i servizi molto zoppicanti, il leit motiv del match è stata l’aggressione sulle seconde palle. Sono fiocatti i break, e l’incontro si è spostato su una questione di nervi. Dopo aver vinto il primo set, la Radwanska non è riuscita infatti a scrollarsi di dosso Kimiko, che con grande intelligenza è rimasta aggrappata al match. Nel parziale decisivo poi, la nipponica è addirittura andata avanti 4-1, con un doppio break che faceva presagire il colpaccio. Agnieszka a quel punto ha chiamato la fisioterapista, lamentando un dolore alla schiena che ha avuto bisogno di una vistosa fasciatura per essere curato. I 4 minuti buoni che sono occorsi al medico per approntare la medicazioni hanno avuta la (sperata, da parte della numero 12 del tabellone??) conseguenza di deconcentrare la giapponese, che si è fatta recuperare il doppio vantaggio. La polacca rimaneva comunque nervosa, e continuava a sbatacchiare la sua racchetta sul cemento australiano. La racchetta, martoriata, decideva nell’ultimo game di prendere definitivamente congedo dalla irrispettosa padrona, che su una risposta si ritrovava in mano solo il manico, con il resto dell’attrezzo che volava via dal campo. Una cosa mai vista. Purtroppo per la Date quello non era un segnale di buon auspicio, e due punti dopo la Radwanska poteva alzare le braccia al cielo. Forse non ha passato il turno la giocatrice che ha meritato di più, ma questo è il tennis. Chi lo sa bene è proprio la Date che, nonostante quel timeout chiamato dall’avversaria negli ultimi concitati game, si è avvicinata a rete salutando la vincitrice con un sorriso sincero. E anche questo è tennis.

Tabellone maschile

Semplice allenamento per Rafa. “Spero che si rimetta presto. Gli auguro il meglio“. Così Rafael Nadal ha commentato il forfait di Marcos Daniel, il primo ostacolo per il numero 1 alla rincorsa al titolo degli Australian Open. Facciamo però un passo indietro, e modifichiamo la parola “ostacolo” in “sparring partner”. O, a voler essere cattivi, pessimo compagno d’allenamento. Dai primi punti si è capito che Daniel non avrebbe opposto resistenza, complice acciachi fisici che ne hanno decretato le repentina dipartita sportiva.A prescindere dalle condizioni atletiche del sudamericano potevamo aspettarci un primo round agevole per il numero 1 del tabellone, ma certo il 6/0 5-0 sul quale si è bloccato il tabellone del Rod Laver Arena lascia poco spazio all’immaginazione. Per quello che si è visto Nadal è in buona forma, con il “nuovo”servizio che sta diventando match dopo match una garanzia di punti gratis e i suoi occhi sono ben puntati sulla preda. Altro non si può evincere da un incontro che di fatto non è mai cominciato. Nel ricordare il record del povero Daniel che, in 47? di “nongioco”, non è riuscito a mettere a segno neanche un vincente, e nello sperare che i prossimi tre incontri sul campo centrale di Melbourne non siano alla bassezza dei primi due (prima di Rafa la Zvonareva aveva disintegrato la Bammer), chiudiamo il sipario sul primo match agli AO 2011 del numero 1 del mondo.

A Schwank il derby. Match a senso unico quello fra i due argentini Eduardo Schwank e Leonardo Mayer. Il 24enne di Rosario, primo tennista a staccare il pass per il secondo round, si è imposto sul connazionale per 6/2 6/0 6/4 in un’ora e mezzo di gioco. Mayer ha cominciato malissimo, perndendo per cinque volte il servizio nei primi due set. Gioco facile per il numero 86 del ranking mettere in cassaforte il match, chiuso in un terzo parziale gestito con autorità. Schwank affronterà Garcia Lopez, vincente su Berrer per 6/4 6/4 3/6 6/3.
Tomic avanza. Ora avrà Feliciano Per il terzo anno consecutivo Bernard Tomic ha raggiunto il secondo turno delleo Slam di casa. Il giovane talento aussie è stato facilitato dalla gara scellerata di Jeremy Chardy nei primi due set, terminati con il punteggio di 6/3 6/2 (score che sarebbe potuto essere ancora più netto, dati gli innumerevoli errori gratuiti del francese). Solo nel terzo set il match ha vissuto un buon momento, con i due che si sono annullati fino al tie break, in cui Tomic è riuscito a prevalere per 7 punti a 5. Fra Bernard e il migliore risultato agli Australian Open ci sarà Feliciano Lopez (n.31), che ha battuto Alejandro Falla con il punteggio di 6/3 7/6(6) 6/3.

Youzhny suda un set. Quasi in fotocopia rispetto al match di Tomic, anche Mikhail Youzhny (n.10) si è qualificato per il secondo turno ricorrendo al tie break del terzo set. Contro Marsel Ilhan il russo ha fatto sentire il peso del suo talento nei primi due parziali, terminati 6/2 6/3, mentre nell’ultimo parziale ha dovuto contrastare lo spirito di rivalsa del turco, capace di trascinare il quartofinalista dell’edizione 2008 degli AO fino al tie-break, terminato 7-5.

Cilic parte col piede giusto. Ha tanti punti da difendere su questi campi, il semifinalista della passata edizione. L’avventura è però cominciata nel migliore dei modi per Marin Cilic (n.15) che, in un’ora e mezzo, ha avuto la meglio di Donald Young. Il quale è stato sovrastato in lungo e in largo dal tennis del croato, che ha chiuso con 8 ace, 33 vincenti e ben 30 punti in più conquistati rispetto al colored statunitense (86 contro 56).

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