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Vercelli, il mistero di Saletta la sperduta città ricca di leggende

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Chi conosce la storia dell'area Vercellese o perchè ci vive o perchè ha visitato e amato quei luoghi non può non conoscere una delle aree più leggendarie d'Italia dove sorge Saletta una frazione sperduta e quasi completamente in stato di abbandono che vanta una lunga storia e alla quale sono leg...

Chi conosce la storia dell’area Vercellese o perchè ci vive o perchè ha visitato e amato quei luoghi non può non conoscere una delle aree più leggendarie d’Italia dove sorge Saletta una frazione sperduta e quasi completamente in stato di abbandono che vanta una lunga storia e alla quale sono legate tante leggende che si perdono nella notte dei tempi.

Saletta è una frazione in pratica dimenticata, quasi una città fantasma, difficilmente rintracciabile anche attraverso Google Maps. Ma un tempo era un luogo molto diverso, abitato da diverse decine di persone e con una propria storia politica. Fino a pochi anni fa, una sola famiglia viveva in questa frazione, assolutamente determinata a rimanerci per un forte legame affettivo. Nel 1100 Saletta era costituita da un castello, esistente ancora oggi ma adibito a Cascina, ed un piccolo gruppo di case immerse nei boschi, è facile presumere che il castello avesse un ruolo strategico per difendersi dall’aggressione di nemici. Oltre al castello c’è anche una chiesa e un cimitero, entrambi ormai abbandonati e sconsacrati con i corpi dei defunti seppelliti altrove.

A Saletta sorge anche un piccolo tempio, sito a 500 metri da Saletta, immerso nei boschi, raggiungibile solo attraverso dei viottoli impervi. Il tempio è di forma rotonda, in puro stile dorico, ricorda molto il templi classici pagani. Pare si tratti di un tabernacolo dedicato a San Sebastiano. Proprio a causa della strana forma, sono nate tante leggende, molte chiaramente false, ma alcune con qualche barlume di verità. Nel luogo dove oggi sorge il tempietto, avvenne (sempre secondo la leggenda) il suicidio di una giovane coppia il cui amore sarebbe stato osteggiato dalle famiglie. Pare che i contadini abbiano notato diverse volte la presenza dei fantasmi dei due giovani, e la leggenda narra proprio che il tempietto sia stato edificato proprio per ricordare il sacrificio dei due amanti.