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Verhofstadt su Salvini: "Crisi politica su vita di migranti"

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Il deputato liberale dell'Ue ha aspramente criticato la linea di Salvini, Orban e Seehofer. Il video del suo discorso è virale.

“Prima di diffondere paura tra la popolazione, ricordiamo che 45000 persone hanno attraversato il Mediterraneo nel 2018, nel 2016 erano un milione”: inizia così l’intervento al Parlamento Europeo di Guy Verhofstadt, deputato belga. Il politico è diventato noto, oltre che per la sua lunga attività politica, anche per la fermezza con cui ha trattato Mark Zuckerberg riguardo alla gestione dei dati personali da parte di Facebook. Il video del suo recente discorso a Strasburgo, in cui critica con asprezza Matteo Salvini, è diventato virale. Verhofstadt ha accusato Salvini, Orban, Seehofer di avere posizioni dure sull’accoglienza dei migranti anche per lucrare facili consensi nell’elettorato. Le loro decisioni inoltre, secondo il deputato di orientamento liberale, nascondono anche contraddizioni e sono sintomo di una più profonda crisi politica.

“Lo scandalo d’Europa”

Guy Verhofstadt, presidente del gruppo Alleanza dei Democratici e dei Liberali, è intervenuto durante una discussione parlamentare a Strasburgo. Il tema è quello, sempre più incalzante per le agende europee, della gestione del fenomeno migratorio; i deputati sono chiamati a valutare le decisioni dei leader dopo il Consiglio europeo del 28/29 giugno. La questione migratoria rimane controversa, più che per i numeri- Verhofstadt ricorda che il numero di arrivi, tramite il Mar Mediterraneo, è diminuito- per l’opinione pubblica, o almeno per una sua parte consistente. “Di cosa stiamo parlando?”, domanda retoricamente il deputato belga. “Questo è lo scandalo d’Europa. Non parliamo di migranti, ma delle crisi politica sulla pelle dei migranti”. Alcuni esponenti politici sfruttano la questione per ottenere maggior consenso ma, per il deputato belga, questo non è un fattore di forza, bensì di debolezza. Verhofstadt aggiunge che “la decisione opportunistica di un ministro dell’Interno in Italia, Salvini, ha creato questo problema, che ora abbiamo e che stiamo affrontando”. Il deputato non polemizza senza fondamento; pur con sarcasmo, ricorda comunque tutte le incongruenze che emergono nei rapporti tra i Paesi nell’area Ue: “Salvini ha un’idea molto semplice. Lui dice: non in Italia, mandiamoli in Germania, in Austria, o in Ungheria. E Orban, che è suo amico, dice: no, no, non in Ungheria, mandiamoli in Italia, o spingiamoli in Germania o, perché no, in Austria”. “L’unico consenso che potete avere è ‘non nel mio giardino’- conclude Vaerhofstadt- Questo è il solo consenso che siete capaci di avere per il momento”. Questa è la “crisi politica sulla pelle dei migranti”.

La discussione parlamentare

“Il Parlamento attende dal novembre del 2017 che gli stati membri raggiungano una posizione sulla riforma del regolamento di Dublino (essenziale per la revisione del sistema comune europeo d’asilo), così da poter avviare i dialoghi interistituzionali” si legge sul sito web del Parlamento europeo. L’intervento di Verhofstadt si colloca in un più ampio dibattito parlamentare tenuto a Strasburgo tra il 2 e il 5 luglio. I deputati hanno discusso su quanto proposto dai leader europei nel Consiglio del 28 e 29 giugno. Nel comunicato diramato dal Parlamento europeo si nota, tra le righe, una certa stanchezza per il continuo procrastinare. “I deputati hanno ripetutamente invitato il Consiglio a mostrare una reale volontà politica di riformare l’attuale legislazione e di porre fine alle morti dei migranti che cercano di raggiungere l’Europa. I deputati inoltre valuteranno- continua la nota- i progressi compiuti dai Capi di Stato e di governo sul rafforzamento dell’Unione economica e monetaria, sul prossimo bilancio dell’UE, sui negoziati per la Brexit e sulla cooperazione in materia di sicurezza e difesa”.