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Veronica Panarello, il Pg chiede la conferma della condanna di 1° grado a 30 anni

Veronica Panarello

Il Pg di Ragusa chiede la conferma della condanna a 30 per Veronica Panarello, la donna che ha ucciso il figlio, il piccolo Loris Stival, strozzandolo.

Confermare la condanna in 1° grado con 30 anni di reclusione per Veronica Panarello. Questa è la richiesta del Pg di Ragusa. Il procuratore generale Maria Aschettino si è prefissata questo obiettivo alla conclusione della requisitoria davanti i membri della Corte d’assise d’appello di Catania. L’udienza per la Panarello è fissata al 15 Febbraio 2018. Nella stessa data continuerà la requisitoria. Condanna che era stata emessa la prima volta il 16 Ottobre del 2016. La donna era stata condannata per l’omicidio e l’occultamento di cadavere del figlioletto di 8 anni, Andrea Loris Stival. Il fatto era successo nel 2014, a Santa Croce Camerina, nel ragusano. Le indagini avevano indicato che la vittima era stata strangolata con della fascette di plastica. Il corpo venne ritrovato in campagna. Diverse le parti chiamate in causa in questa triste vicenda.

Veronica Panarello

Fin dallo scoppio della vicenda erano state ritenute controverse le versioni fornite dalla donna. Veronica Panarello rivestiva un doppio ruolo nella vicenda. Era sia l’assassina, che l’autrice della denuncia per scomparsa de figlioletto. Il bambino era stato ucciso il 29 Novembre dei 2014 nella casa di famiglia. Il luogo dove venne ritrovato il cadavere del bimbo era vicino un vecchio canalone, presso Mulini Vecchio. Una zona che il bimbo abitualmente frequentava in quanto la sua scuola era là. A poca distanza di tempo, giorno 8 Dicembre, la Panarello venne prelevata dagli uomini della polizia. Per lei scattava l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Da allora si è aperto il processo alla donna. Processo che ha prepotentemente colpito la comunità siciliana.

Varie furono le vicende giudiziarie e le ipotesi esposte dalla difesa della donna. La donna prima ha negato il proprio coinvolgimento nel delitto, gettando la colpa sopra il suocero. Poi si è assunta il carico delle proprie responsabilità, per poi nuovamente ritrattare. Dalla parte dell’accusa abbiamo il pg Maria Aschettino e il pm Marco Rota. Dalla parte della difesa l’avvocato Francesco Villardita per Veronica Panarello. Il compagno della donna, Davide Stival e il padre Andrea Stival sono parte civile. Ad assisterli ci sono gli avvocati Daniele Scrofani e Francesco Biazzo.

Una triste e luttuosa vicenda delittuosa che si somma ai casi già noti alla cronaca italiana. Primo tra tutti, per gli omicidi di bambini entro le mura domestiche, torna alla mente il caso di Cogne. Un delitto tremendo dotato di oscuri risvolti psicologici.