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Vesuvio, piano di evacuazione per 700mila persone

Vesuvio, esercitazione di evacuazione

Il piano è stato presentato dal presidente della Protezione civile Campania in occasione del congresso "Cities on Volcanoes".

La Protezione Civile ha disposto una prova di evacuazione per gli abitanti dei comuni ai piedi del Vesuvio, prevista per il 2019. L’operazione riguarda circa 700mila persone che vivono nella cosiddetta “area rossa”, tra le pendici del vulcano e i Campi Flegrei. Il piano di emergenza coinvolge dai 480 ai 490 comuni, quasi il totale dei 550 presenti nella regione Campania.

Il piano di emergenza

Le cifre sono state diffuse in occasione dell’apertura di “Cities on Volcanoes“, il congresso internazionale organizzato a Napoli che si concluderà il 7 settembre. Durante la conferenza iniziale, Massimo Pinto, direttore generale della Protezione civile della regione Campania, ha parlato di un piano “di allontanamento, in forma assistita o autonoma, di 700mila persone”. L’attività riguarderà il 50% della popolazione alle pendici del Vesuvio, a cui si devono aggiungere i 500mila cittadini che vivono nella regione dei Campi Flegrei. “C’è bisogno della massima sinergia istituzionale possibile e del coinvolgimento della cittadinanza”, ha continuato Pinto.

Per i cittadini dell’area rossa “l’esodo” si concluderà a Frosinone, dove si trova uno dei punti di accoglienza certificati. La scelta è ricaduta su questa città per via della presenza di un ospedale, di una stazione, di un casello autostradale e di un aeroporto militare. Un secondo punto di accoglienza sarà istituito nel comune di Ottaviano. Da lì, un servizio di navette condurrà gli sfollati alla stazione ferroviaria di Caserta, indirizzandoli poi verso Frosinone. La Protezione civile regionale mise a punto il piano nel 2016, dopo un’esercitazione durata tre giorni.

“Un’area troppo grande”

Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Foglia, ritiene che la zona rossa sia troppo grande per agire in modo efficace. “Proporrei un’esercitazione che tocchi quattro comuni in cui comunque vivono 200mila persone, e cioè Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, e magari i quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta di Napoli”, ha dichiarato.