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Via le mascherine da ospedali e RSA: perché il governo potrebbe ripensarci

Il ministro uscente della salute Roberto Speranza ed il subentrante Orazio Schillaci

Anche a contare la nuova linea di esecutivo e ministro Schillaci il via le mascherine da ospedali e RSA non sarebbe affatto da dare per scontato

Dal primo novembre ed in punto di norma in Italia via le mascherine da ospedali e RSA, ma perché il governo potrebbe ripensarci? Il dato empirico è che la scadenza dell’obbligo vigente sulla misura è prevista per la mezzanotte di domani 31 ottobre. Poi c’è il dato per cui il nuovo esecutivo ha avviato una fase del tutto nuova nella gestione del Covid. In ordine di rimozione delle restrizioni rimaste non mancano le sorprese. Il via all’obbligo di mascherine negli ospedali e nelle Rsa era già in cantiere con la gestione del ministero della Salute da parte dell’uscente Roberto Speranza, noto rigorista, ma il nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci opera in tutt’altro periodo in ordine ai parametri di emergenza ed ha idee differenti sull’approccio.

Via le mascherine da ospedali ed Rsa, o forse no

Da lui arrivano lo stop all’obbligo di vaccino per medici e operatori sanitari ed il “conseguente reintegro in servizio coloro che sono stati sospesi perché non vaccinati”. In più è in arrivo in accordo con il Mef il congelamento fino a giugno 2023 delle multe per gli over 50 che non hanno completato il ciclo di somministrazioni contro il coronavirus. Ma allora cosa potrebbe far deistere il governo a guida Giorgia Meloni dall’avallo allo stop sulle mascherine anti covid in ambito sanitario? Il richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad esempio e secondo Fanpage, presidente che “venerdì ha lanciato l’ennesimo monito”.

Il fattore Sergio Mattarella e la cautela

Insomma, Schillaci potrebbe anche rivedere la misura in extremis proprio nel Consiglio dei Ministri previsto per domani, lunedì 31 ottobre. Ma cosa aveva detto il capo dello Stato? “Non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19. Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione. La Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse”.