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Via libera del Cdm al dl sul Pnrr, entra nel testo la riforma della scuola: tutte le regole

riforma della scuola

Il Cdm ha riconfermato l’approvazione del dl sul Pnrr, includendo nel testo anche la riforma della scuola: quali sono tutte le novità previste?

Il Cdm ha riconfermato l’approvazione del dl sul Pnrr, includendo nel testo anche la riforma della scuola: quali sono tutte le novità previste?

Via libera del Cdm al dl sul Pnrr, entra nel testo la riforma della scuola: il commento del ministro Bianchi

Il Consiglio dei ministri ha rinnovato il via libera al dl per accelerare l’attuazione del Pnrr e ha incluso ne testo anche il cosiddetto “pacchetto scuola” ossia la riforma promossa dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi volta a modificare i canoni del reclutamento e della formazione dei docenti.

A questo proposito, il ministro Bianchi ha commentato: “Oggi facciamo un ulteriore passo avanti per dare stabilità al sistema d’Istruzione. Prevediamo un percorso chiaro e definito per l’accesso all’insegnamento e per la formazione continua dei docenti lungo tutto l’arco della loro vita lavorativa. Puntiamo sulla formazione come elemento d’innovazione e di maggiore qualificazione di tutto il sistema”.

Il Miur stima di assumere 70.000 insegnanti di ruolo entro il 2024, attraverso concorsi che dovranno avere una cadenza annuale.

Tutte le nuove regole della scuola: i 60 crediti formativi

Per quanto riguarda la riforma del Miur, è prevista l’introduzione di 60 crediti formativi e aggiuntivi rispetto al percorso di laurea. I 60 crediti formativi verranno riconosciuti con il conseguimento di una prova finale volta ad accertare “le competenze culturali, disciplinari, pedagogiche, didattiche e metodologiche”.

I 60 crediti potranno essere conseguiti sia dai neolaureati che dagli studenti “anche durante i percorsi di laurea triennale e magistrale o della laurea magistrale a ciclo unico”. Inoltre, è previsto anche un periodo di tirocinio nelle scuole con docenti di ruolo che faranno da tutor e affiancheranno l’aspirante insegnante durante il percorso formativo.

Conseguiti i crediti formativi e superati tirocinio e prova finale, si dovrà sostenere un “concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale e un periodo di prova di un anno”.

Precari con tre anni nella scuola statale, formazione docenti di ruolo e reazione dei sindacati

In relazione ai precari che hanno già insegnato da almeno tre anni nella scuola statale, in attesa che il nuovo sistema entri a regime, è previsto l’accesso diretto al concorso. Dopo il superamento, i vincitori dovranno conseguire 30 crediti universitari e svolgere la prova di abilitazione per poter passare di ruolo.

La riforma del Miur, poi, prevedere anche la “formazione in servizio” sia continua e strutturata e venga dettagliata dalla Scuola di alta formazione che verrà creata ad hoc.

Le nuove misure entrate a far parte del Pnrr sono state contestate dai sindacati. La responsabile precari e reclutamento della Flc Cgil, Manuela Pascarella, infatti, ha dichiarato: “Siamo sempre stati favorevoli al rafforzamento della formazione in ingresso, quindi l’idea di una formazione specifica ci vede favorevole. Ma così dopo aver speso denaro e tempi, gli abilitati faranno un altro concorso a quiz per entrare in ruolo. Sembra si voglia costituire un albo professionale. E non si affronta il tema del precariato”.