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Vialli e quell'abbraccio con Roberto Mancini che rimarrà impresso nella nostra memoria

Vialli Roberto Mancini

Li avevano soprannominati gemelli del gol, ma il legame tra Vialli e Mancini è stato molto di più. L'abbraccio a Wembley non verrà mai dimenticato.

Non è passato nemmeno un anno da quell’11 luglio 2021 eppure a pensarci adesso sembra un’eternità. L’Italia reduce dalla cocente delusione dell’eliminazione dai mondiali solo quattro anni prima aveva conquistato l’Europeo del 2020 a Wembley contro l’Inghilterra.

Tra le persone a festeggiare c’erano anche loro: Gianluca Vialli e Roberto Mancini. I due che ai tempi della mitica Sampdoria erano soprannominati i gemelli del gol si sono abbracciati. Un’immagine che difficilmente abbiamo dimenticato anche nei mesi successivi. In quell’abbraccio tuttavia c’è un pezzo di storia del nostro calcio: “In quell’abbraccio c’è amore, amicizia, tra di noi, tra noi e gli italiani, è stato veramente qualcosa di speciale”, sono le parole da lui pronunciate qualche tempo dopo.

Vialli e Roberto Mancini, l’inizio di un’avventura straordinaria

Nel 2017 per Gianluca Vialli è arrivata la notizia più infausta: ha un tumore al pancreas, una notizia questa che lo aveva visto interrompere le sue precedenti attività. Nel 2019 viene chiamato a compiere quella che possiamo definire l’ultima impresa: partecipare alla spedizione della nazionale che dovrà accedere agli Europei del 2020, poi rimandati di un anno a causa del Covid. Il ruolo che ha investito Vialli non è stato uno qualsiasi. Si è infatti seduto a fianco del Commissario Tecnico Mancini in veste di dirigente e consigliere, un ruolo che l’ex calciatore ha portato avanti fino all’ultimo con grande passione.

L’amicizia con Mancini: oltre il calcio

Il legame con Mancini parte da molto lentano ossia dai tempi della Sampdoria con la quale i due hanno vinto lo scudetto nel 1991. Davanti ai microfoni della Rai Vialli aveva rivelato come i due ex calciatori si erano conosciuti: “Ci siamo conosciuti in Nazionale quando eravamo ragazzini. Era un giocatore forte, tecnico, velocissimo. Ricordo che la prima volta insieme mangiammo e parlammo della Samp”.

Lo scorso 7 novembre Roberto Mancini parlò a sua volta dell’amico durante un’intervista a Verissimo nello studio di Silvia Toffanin: “Trent’anni fa, nello stesso stadio, io e Gianluca, avevamo perso una finale di Coppa dei Campioni con la Sampdoria, quindi quella notte abbiamo chiuso un cerchio nel migliore dei modi. È stato bellissimo farlo con la Nazionale. Abbiamo giocato tanti anni insieme, siamo praticamente fratelli e ci portiamo dietro ricordi indelebili”.

Aveva anche aggiunto: “Sta bene, è in forma e dobbiamo fare ancora tante cose insieme. Lui è forte, molto più di me. Credo che il fatto di stare insieme e di pensare al calcio, che è il nostro lavoro da sempre, lo abbia fatto stare bene. È un ragazzo forte e intelligente, è sempre stato un esempio e un punto di riferimento per tutti noi”.