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Vibo: dopo 50 anni di nozze uccide la moglie e si impicca

Torre del Greco

Un pensionato di 83 anni si è scagliato contro la moglie, coetanea, uccidendola con un colpo alla testa. L'uomo si è poi tolto la vita impiccandosi.

Dramma familiare in provincia di Vibo Valentia. Dopo 50 anni di matrimonio un pensionato 83enne uccide la moglie con un corpo in testa. Quando si rende conto del folle gesto, si impicca da un albero davanti all’abitazione, nella frazione Paravati di Mileto. A ritrovare i due cadaveri un parente della coppia. La donna, 82 anni, soffriva da qualche tempo di demenza senile. Non si conoscono ancora le cause che hanno spinto l’uomo a scagliarsi contro la moglie ma forse la malattia aveva minato la stabilità della coppia e la loro autosufficienza.

Dramma a Vibo Valentia

Sembravano una coppia perfetta. Nessun litigio degno di questo nome in 50 anni di matrimonio eppure improvvisamente qualcosa è scattato nella mente di Saverio Milidoni, un pensionato di 83 anni. Il dramma familiare si è consumato nelle scorse a Paravati di Mileto, in provincia di Vibo Valentia (Calabria), lasciando i familiari e l’intera comunità esterrefatti per quanto avvenuto. Stando alle prime ricostruzioni, infatti, l’uomo per motivi ancora tutti da chiarire si è scagliato contro la moglie Concetta Furci, 82 anni.

Nessun testimone ha assistito o udito quanto avvenuto nell’abitazione, ma ciò che si è presentato agli occhi di chi ha scoperto i cadaveri era abbastanza eloquente. Nella giornata di lunedì 30 luglio 2018 un parente della coppia si è recato presso l’abitazione di Saverio e Concetta, preoccupato per il fatto che nessuno dei due coniugi rispondeva da ore al telefono. Una volta giunto sul posto, l’uomo ha capito immediatamente che si era consumata una tragedia.

Davanti alla casa, Saverio si era tolto la vita impiccandosi ad un albero. Poco distante dal cadavere dell’83enne il corpo esanime della moglie Concetta, a terra nei pressi della legnaia in una pozza di sangue. Il medico legale giunto sul luogo dell’omicidio-suicidio ha confermato la tesi degli inquirenti. La donna è stata colpita con un corpo contundente alla testa. Sarà però l’autopsia, disposta dalla Procura, a stabilire l’esatta dinamica dell’assassinio e a indicare l’arma del delitto, che si ipotizza possa essere una spranga o un pesante bastone.

Il possibile movente

E’ ancora da scoprire, inoltre, il movente di questo atroce fatto di sangue in ambito familiare. In base ai racconti dei parenti e degli amici della coppia, Saverio e Concetta hanno vissuto una vita serena e niente lasciava presagire quanto avvenuto. I carabinieri, infatti, stanno ascoltando diverse persone per cercare di capire se negli ultimi tempi tra i due coniugi potevano essere sorti dei dissapori o varie altre problematiche. Unica ipotesi finora il fatto che l’83enne possa aver perso la testa non riuscendo più a gestire la moglie.

Concetta infatti da qualche tempo sembra che soffrisse di una lieve forma di demenza senile. Niente che ha veramente preoccupato i familiari, ma che forse ha minato quell’autosufficienza alla base della stabilità della coppia, che ha sempre vissuto insieme e in maniera indipendente da 50 anni. Quel che appare certo agli inquirenti è che Saverio, una volta resosi conto di quanto aveva appena fatto, non ha retto al senso di colpa, decidendo per questo di impiccarsi.