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Vicenza, donna accoltellata: arrestato convivente

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Arrestato Raffaele Busiello, che ieri aveva accoltellato la convivente moldava ed era fuggito con la figlia.

Donna accoltellata a Vicenza dal convivente. Ennesimo episodio di violenza sulle donne, successo nella bella città veneta. Un uomo di 38 anni, Raffaele Busiello, ha inferto numerose coltellate alla compagna moldava coetanea.Subito dopo è scappato insieme alla figlia di sei anni, facendo perdere le sue tracce. Stamattina i carabinieri sono riusciti a scovarlo in un campo a Bagnolo San Vito, in provincia di Mantova. L’uomo dovrà rispondere per due reati:tentato omicidio e sequestro di persona. Le forze dell’ordine avevano fin da subito organizzato tantissimi posti di blocco e sono riusciti a risolvere velocemente il caso.

Donna accoltellata: la ricostruzione

Il tragico avvenimento sarebbe successo ieri pomeriggio, intorno alle 18, in una casa a Tavernelle. Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, il 38enne avrebbe tentato di uccidere la convivente moldava, Olesea Talpa, al termine di una furiosa lite. Dopo essersi reso conto della gravità della situazione, preso dal panico, è scappato a bordo della sua automobile, decidendo di portare con se la bimba,avuta con la donna moldava. Quest’ultima, per sua fortuna, è riuscita a trascinarsi in strada nonostante le tante ferite. Alcuni automobilisti, che transitavano in quella strada, si sono fermati per aiutarla.

Molto velocemente sul posto sono arrivati i soccorsi e le forze dell’ordine e la donna accoltellata è stata portata in ospedale. Nella notte la povera vittima è stata operata e non sarebbe in pericolo di vita. Le sue condizioni sono riservate, ma si sa che è stata ricucita la ferita più profonda, che per pochi centimetri non ha toccato gli organi vitali. Una vicenda orrenda che, però vista la dinamica, poteva andare molto peggio.

Violenza sulle donne

Questo episodio violento su una donna conferma purtroppo quello che abbiamo sottolineato altre volte e cioè che il femminicidio continua a essere un problema grave in Italia. In molti casi si rileva come a essere vittime siano anche donne straniere, che si sono sposate o hanno relazioni nel nostro paese. Ma,a prescindere dalla nazionalità, non si può abbassare la guardia su questo fenomeno. Il lavoro delle associazioni che difendono le donne vittime di violenza, continua ad essere indispensabile. Però è necessario che ci sia una ulteriore evoluzione sia legislativa, ma soprattutto educativa e culturale. Le famiglie e le scuole avranno ovviamente un ruolo fondamentale. La speranza di tutti è che nel 2018, da poco iniziato, ci sia una svolta radicale e positiva su questo profondo problema.