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Autonomia, Zaia: progetto serio, il governo dia subito risposte

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Roma, 22 lug. (askanews) - Il tema dell'autonomia differenziata continua a tenere banco nel governo e i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, si sono rivolti direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte con una lettera pubblicata sul Corriere della Sera, dopo q...

Roma, 22 lug. (askanews) – Il tema dell’autonomia differenziata continua a tenere banco nel governo e i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, si sono rivolti direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte con una lettera pubblicata sul Corriere della Sera, dopo quella del premier ai cittadini delle due regioni che chiedeva ai due governatori di smetterla con gli insulti e spiegava che è giusto realizzare un progetto ben costruito.

Entrambi hanno ribadito che l’autonomia che chiedono “si basa su quanto dice la Costituzione”, chiedendo di “avere competenza rispettivamente su 20 e su 23 materie”. E hanno detto di “sentirsi profondamente feriti” dalle esternazioni del premier affermando che “non si chiedono più risorse ma semplicemente la possibilità di spendere in autonomia quelle che ci sono già assegnate”.

Il governatore del Veneto è tornato sulla questione con un videomessaggio sui social in cui ha spiegato che si tratta di un progetto serio che punta solo all’efficienza: “I vantaggi dell’autonomia sono l’efficienza, la responsabilità, soprattutto premiare la virtuosità ma non si creerà un Paese di serie A o di serie B. La verità è che da un lato i cittadini avranno risposte celeri e ridotte catene decisionali, dall’altro i cittadini del Sud finalmente riusciranno a misurare la qualità dei loro amministratori, perché questa è la verita”. “Il mio auspicio è che il governo, da subito dia vita alla sua proposta di autonomia in maniera tale che si possa confrontarla con la nostra e se ci sarà un punto d’incontro la firmeremo. Se sarà una farsa, una finta autonomia non possiamo firmarla, saremmo irrispettosi nei confronti dei nostri cittadini e non rispettiamo comunque la Costituzione”.