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Asteroidi, rischio di impatto sulla Terra? Le risposte della scienza

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A Roma si è tenuto un workshop di tre giorni in cui scienziati e specialisti hanno condiviso le loro ricerche sul rischio asteroidi.

Quanto è alto il rischio che si verifichi un impatto di asteroidi sulla Terra? Scienziati ed esperti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti a Roma per discutere del rischio asteroidi sulla Terra e di progetti space-safety.

Asteroidi: rischio di impatto?

Si sono riuniti a Roma più di 100 scienziati ed esperti durante un workshop di tre giorni. La Sala Ottagona del Museo Nazionale Romano ha fatto da sfondo a questo importante raduno, in cui si sono approfonditi i progetti di space-safety e la questione asteroidi. Questi corpi celesti sono realmente un pericolo per il nostro pianeta? Paolo Martino, ingegnere capo missione Hera, progetto di difesa planetaria dell’agenzia spaziale europea, ha risposto alla domanda:

“Non ci sono pericoli su scala ‘dinosauri’, ossia meteoriti e asteroidi estremamente grandi che potrebbero creare danni su scala mondiale. Fortunatamente questo tipo di asteroide è molto grosso ed è quindi possibile vederlo con molto anticipo. Quelli più pericolosi sono quelli un po’ più piccoli, diciamo sui 100 metri di dimensione, che sono troppo piccoli per essere visti con molto anticipo, ma abbastanza grandi da creare purtroppo gravi danni. Ad esempio un impatto di un asteroide di 100 metri sull’Italia porterebbe dei danni equiparabili a quelli del tifone Dorian che si è recentemente abbattuto sulle Bahamas su tutta la penisola”.

Nell’immaginario collettivo persiste lo scenario del film “Armageddon” in cui un asteroide delle dimensioni del Texas viene disintegrato con l’utilizzo di una bomba nucleare. Nella realtà Nasa ed Esa collaborano per salvaguardare il pianete con le missioni Dart e Hera. Per “abbattere” gli asteroidi di dimensioni più piccole “l’unico modo per contrastare questo pericolo, secondo la comunità scientifica, sarebbe deviare la traiettoria di un asteroide di questo tipo impattandolo con un satellite o un oggetto artificiale ad altissima velocità”.

La fisica applicata ai videogiochi

Durante la serata di conclusione del convegno hanno partecipato molti relatori, tra cui lo scienziato della Nasa Paul Abell, il responsabile missione Hera dell’Esa Ian Carnelli e Luca De Dominicis, fondatore dell’Accademia Italiana Videogiochi, che è riuscito a realizzare la simulazione di un asteroide che colpisce la Terra.

“Un film è una serie di fotogrammi stampati, invece con il videogioco possiamo interagire con le leggi della fisica applicate ad un oggetto e quindi simularlo in tempo reale, modificarlo e capire cosa succede dopo tantissime interazioni: e se fosse in un altro modo, e se esplodesse prima? Risparmieremmo soldi, è meno rischioso è più interessante, può essere divulgativo e anche didattico”.

Il videogioco cosa fa? Ha una tecnologia interattiva, che prende le leggi della fisica e le applica su qualsiasi cosa. È per questo che è molto, molto potente”.

Ha partecipato all’evento un gruppo di studenti dell’Istituto tecnico Galileo di Roma. L’istituto ha iniziato un percorso di alternanza scuola-lavoro con l’Accademia italiana videogiochi.