Da ogni parte del pianeta sono scesi in strada numerosi attivisti per il Global Climate Strike, lo sciopero mondiale a difesa dell’ambiente.
Global Climate Strike: si torna in piazza
Per un’intera settimana, in ogni angolo del mondo sono state organizzate mobilitazioni e manifestazioni per il Global Climate Strike. Questo sciopero in difesa dell’ambiente che vede come capofila ancora Greta Thunberg, la sedicenne svedese simbolo del cambiamento climatico.
All’inizio gli attivisti erano solo i giovani, che chiedevano agli adulti di oggi di lasciare alle nuove generazioni la possibilità di vivere in un mondo ancora abitabile. Ora ad aderire saranno anche i sindacati, gruppi umanitari, organizzazioni ambientaliste e alcune compagnie globali. Greta, in vista del summit Onu sul clima, a New York, ha annunciato che sono stati organizzati 4.638 eventi in 139 Paesi diversi.
Dalla Germania, nel frattempo, arrivano buone notizie. I partiti che sostengono il governo tedesco si sono messi d’accordo per un pacchetto da 100 miliardi di euro entro il 2030, da spendere “per la protezione del clima e la transizione energetica”. Quindi, la Germania punta a tagliare le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, entro il 2030. Proprio a Berlino si sono radunate 80.000 persone ai piedi della Porta di Brandeburgo.