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Allarme Confindustria: Italia in bilico tra ripresa e recessione

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Roma, 7 ott. (askanews) - Allarme di Confindustria: l'Italia è in bilico tra ripresa e recessione. Nel 2019 il Pil sarà pari a zero mentre nel 2020, se l'aumento delle imposte indirette venisse annullato e finanziato interamente a deficit, il Pil crescerebbe dello 0,4%, ma il rapporto deficit/Pi...

Roma, 7 ott. (askanews) – Allarme di Confindustria: l’Italia è in bilico tra ripresa e recessione. Nel 2019 il Pil sarà pari a zero mentre nel 2020, se l’aumento delle imposte indirette venisse annullato e finanziato interamente a deficit, il Pil crescerebbe dello 0,4%, ma il rapporto deficit/Pil sarebbe pericolosamente vicino al 3%. È il Centro Studi Confindustria a confermare la sostanziale stagnazione dell’economia italiana, già delineata nelle previsioni di primavera.

Previsioni, dunque, meno ottimistiche rispetto a quelle del governo che, nella nota di aggiornamento al Def, stima una crescita dello 0,6% per l’anno prossimo e un rapporto deficit Pil al 2,2%.

La direttrice generale di Confindustria, Marcella Panucci, in occasione del convegno, ha spiegato: “Quello che ci mostra il rapporto è un contesto chiaro-scuro, più scuro che chiaro dove c’è sicuramente un elemento positivo, che sono le nostre esportazioni, che non rallentano, anzi le nostre imprese continuano ad acquisire quote all’estero. Rallenta però la Germania, che è il nostro principale partner. Rallentano gli investimenti privati. L’economia fatica a ripartire, anzi rallenta”.

Secondo Panucci bisogna agire su tre fronti: “Lavoro, investimenti privati e investimenti pubblici. Il taglio del cuneo fiscale è essenziale, ma essenziali sono anche interventi sulla produttività e sui giovani, su scuola, formazione e Università”.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha precisato: “Registro un forte grado di convergenza tra la Nadef e il rapporto del Csc, sia nell’individuazione di fattori negativi e positivi che nella definizione del menù dei possibili interventi necessari a rilanciare crescita e competitività del Paese”.

Mentre rivolgendosi agli investitori ha chiesto fiducia nel futuro: “Agli imprenditori noi chiediamo di avere fiducia nel futuro del nostro Paese, di pungolarci se necessario, ma anche di sostenere il nostro sforzo di elaborare ed attuare una strategia di medio e lungo termine per la crescita sostenibile e inclusiva”.