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Commissario Stylianides: grazie a Italia per contributo a RescEu

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Roma, (askanews) - Le catastrofi naturali, gli incendi devastanti, le inondazioni improvvise, i terremoti sono la nuova realtà dell'Unione europea. Per rispondere in maniera efficace e sulla base del principio di solidarietà, da marzo è stato creato il programma RescEu, che mette a sistema il c...

Roma, (askanews) – Le catastrofi naturali, gli incendi devastanti, le inondazioni improvvise, i terremoti sono la nuova realtà dell’Unione europea. Per rispondere in maniera efficace e sulla base del principio di solidarietà, da marzo è stato creato il programma RescEu, che mette a sistema il coordinamento tra i Paesi membri per la risposta efficace alle emergenze. Nella flotta di transizione l’Italia ha dato il suo importante contributo con due Canadair, un segno tangibile della solidarietà per cui oggi il commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianides ha voluto ringraziare di persona a Ciampino i vigili del fuoco e la protezione civile italiana.

“Insisto su questo tipo di solidarietà, come quella realizzata attraverso RescEu, perché ritengo che le istituzioni europee, gli stati membri e il sistema politico hanno l’obbligo di salvare vite. E nello stesso tempo così dimostriamo ai nostri cittadini che l’Europa può offrire assistenza in momenti critici attraverso cooperazione e solidarietà. Quindi credo che RescEu sia la rappresentazione più importante. Soltanto attraverso questa solidarietà così tangibile si può far capire agli europei che questa fa parte degli obblighi della famiglia europea”.

RescEu punta ad avere una flotta permanente, con il contributo dei Paesi membri Ue, entro il 2025. Intanto le missioni di soccorso, in particolare nel settore dell’antincendio, vedono la partecipazione di Italia, Croazia, Spagna e Grecia con due Canadair ciascuna, la Francia con un’unità mobile e la Svezia con sei elicotteri.

La prima fase di test è stata realizzata ad agosto, ma già negli anni scorsi l’Italia aveva risposto alle richieste dei partner europei in diverse occasioni, inviando i propri mezzi, come in Grecia e in Portogallo. L’obiettivo è una rete di sicurezza pronta da essere attivata quando le capacità nazionali sono insufficienti sia nel campo degli incendi boschivi ma anche nelle emergenze medico-sanitarie e per le minacce chimica, biologica e nuclare.