> > Chirurgia, fuga specializzandi: 60% vuole lavorare all'estero

Chirurgia, fuga specializzandi: 60% vuole lavorare all'estero

featured 1060275

Roma, 9 ott. (askanews) - Il 60% dei medici iscritti alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia dell'Università di Tor Vergata a Roma ha come prospettiva futura quella di trovare un posto di lavoro all'estero, il 30% dice che molto dipenderà dall'offerta economica e dalle prospettive di carrie...

Roma, 9 ott. (askanews) – Il 60% dei medici iscritti alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia dell’Università di Tor Vergata a Roma ha come prospettiva futura quella di trovare un posto di lavoro all’estero, il 30% dice che molto dipenderà dall’offerta economica e dalle prospettive di carriera che arriveranno alla fine del percorso specialistico mentre solo il 10% si dice sicuro di rimanere in Italia.

È questo il risultato del questionario sottoposto dal professor Giuseppe Petrella, direttore della Scuola e vice presidente della Società Italiana di Chirurgia, ai futuri chirurghi che frequentano la specializzazione.

“Giovani che sono preparati e poi qui in Italia non ci sono aspettative, se ne vanno all’estero. Questo è molto preoccupante. Dobbiamo intervenire, è assurdo formare dei giovani che poi vanno via. Invece dovremmo fare il contrario”.

Il dato è emerso durante il 121° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia, presieduto da Paolo De Paolis, che ha radunato a Bologna migliaia di chirurghi provenienti da tutta Italia.

“Pensiamo che il capitale umano, specie quando è di alta professionalità, sia una risorsa straordinaria di un Paese, di un’azienda, di un sistema sanitario. Perderlo non è solo uno spreco, è un sottrarre cultura, il meglio della nostra generazione formata, per concederlo ad altri, che lo apprezzeranno, ma privandocene noi. Non ce lo possiamo e non dobbiamo permetterlo”.