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Hevrin Khalaf, l'attivista curda uccisa in Siria: il video dei funerali

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Mentre continua l'offensiva della Turchia contro i curdi, in tanti hanno voluto partecipare ai funerali di Hevrin Khalaf, attivista per le donne uccisa dai siriani.

Si sono presentati in tanti ai funerali di Hevrin Khalaf, celebre attivista curda che lottava per i diritti delle donne e segretaria generale del partito Futuro siriano. I suoi carnefici sono alcuni siriani alleati con la Turchia nell’offensiva contro il popolo curdo.

Hevrin Khalaf, l’attivista curda uccisa

Molti hanno voluto rendere omaggio a Hevrin, uccisa su un’autostrada in Siria insieme all’autista. I due si trovavano nella zona controllata da gruppi siriani prima affiliati con al Quaeda e ora spalle dei turchi nella guerra anticurda. Gli assassini hanno prelevato le vittime dopo aver scaricato una raffica di proiettili contro l’automobile. Secondo le forze curde, i siriani avrebbero poi crivellato a sangue freddo gli innocenti insieme ad altri civili.

I miliziani hanno filmato il massacro e ne hanno diffuso i video su Internet. Dalle agghiaccianti immagini visionate dall’Osservatorio siriano per i diritti umani si comprende che sarebbero nove i cittadini curdi assassinati a sud della città di Tel Abyad. Inoltre, è probabile che Hevrin Khalaf, attivista curda di soli 35 anni, sia anche stata violentata prima di essere uccisa. Ciò è emerso da una serie di dettagli circolati sui social. La giovane attivista era un’obiettivo degli integralisti, “colpevole” per aver tentato di riappacificare curdi, cristiano-siriani e arabi nella regione.

L’aggressione della Turchia prosegue

I curdi residenti in Siria hanno nel frattempo confermato il permesso rilasciato da Damasco di schierare le truppe siriane vicino al confine turco. L’amministrazione curda ha reso noto l’accordo raggiunto col governo siriano al fine di “affrontare l’aggressione turca e impedirne il proseguimento“. L’esercito sarà disposto sul confine tra Turchia e Siria per sostenere le Forze democratiche siriane.

Seppur l’Europa abbia condannato energicamente l’aggressione turca, il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti ha annunciato l’imminente ritiro di un massimo di 1.000 soldati americani dal Nord della Siria. L’ordine è giunto perentorio dal presidente Donald Trump.