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Luchini-Bruel, un'amicizia per ridere anche di fronte alla morte

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Roma (askanews) - E' un film sull'amicizia, una celebrazione della vita e una riflessione sulla morte "Il meglio deve ancora venire", il film diretto da due re della commedia sofisticata francese, Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patellière, già autori di "Cena tra amici". Presentato nella S...

Roma (askanews) – E’ un film sull’amicizia, una celebrazione della vita e una riflessione sulla morte “Il meglio deve ancora venire”, il film diretto da due re della commedia sofisticata francese, Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patellière, già autori di “Cena tra amici”. Presentato nella Selezione Ufficiale della festa del Cinema di Roma, il film arriverà nei cinema italiani ad aprile. E sarà un’occasione imperdibile per vedere una straordinaria coppia di attori, Fabrice Luchini e Patrick Bruel, nel ruolo di due amici di vecchia data che, a seguito di un colossale malinteso in cui entrambi sono convinti che l’altro sia in fin di vita, decidono di riprendersi tutto il tempo perduto e godersi i giorni che restano.

I registi spiegano: “La malattia e la morte di Valérie Benguigui, la protagonista di ‘Cena tra amici’, ci ha segnato moltissimo, e corrispondeva ad un momento della nostra vita in cui passavamo il crinale della montagna, perché non avevamo più 20 anni. Avevamo voglia di lavorare su ciò che si può fare nel tempo che ci resta”.

Nel film il guardare in faccia la morte dà l’occasione ai protagonisti di fare quello che non avrebbero mai fatto prima: “Quando si devono confrontare veramente con questi interrogativi esistenziali: che facciamo della nostra vita? cosa è la morte? Cosa è la vita? Il personaggio di César diventa finalmente adulto e si prende cura del suo amico, fa crescere la sua parte adulta, mentre Arthur diventa più incosciente, si libera delle sue paure e scopre il gusto del presente”.

Il film è una commedia molto divertente e a tratti commovente.

“Abbiamo provato a fare un film che fosse luminoso su un argomento tragico” dicono i registi.

“Ridiamo di ciò di cui abbiamo paura, e cosa è che ci fa più paura della morte?”.