> > Censis-Tendercapital: in Italia sempre più anziani ma benestanti

Censis-Tendercapital: in Italia sempre più anziani ma benestanti

featured 1066408

Roma, 29 ott. (askanews) - Sono più ricchi della media degli italiani, spendono di più in viaggi e cultura, sono più soddisfatti della loro vita e si occupano degli altri. E' il ritratto inedito degli anziani in Italia che emerge dal primo rapporto Censis-Tendercapital sulla Silver Economy, l'...

Roma, 29 ott. (askanews) – Sono più ricchi della media degli italiani, spendono di più in viaggi e cultura, sono più soddisfatti della loro vita e si occupano degli altri.

E’ il ritratto inedito degli anziani in Italia che emerge dal primo rapporto Censis-Tendercapital sulla Silver Economy, l’economia che ruota intorno agli over 65.

Si parte da un dato. Negli ultimi dieci anni gli ultrasessantacinquenni sono aumentati di 1,8 milioni mentre la popolazione di under 34 è diminuita di 1,5 milioni. Numeri importanti, ma colpire è il fatto che oggi gli anziani sono più ricchi del 13,5% rispetto alla media degli italiani mentre i millenials sono al di sotto di oltre il 50%.

Gli over 65 hanno quindi un ruolo importante nell’economia a partire da quello di generatori di benessere, come spiega il presidente del Censis, Giuseppe De Rita.

“Gli anziani sono più ricchi – dice – hanno redditi particolarmente alti, hanno consumi particolarmente alti, hanno ricchezza patrimoniale. Questo significa che possono aiutare. Una gran parte degli anziani aiuta i figli e i nipoti, anche economicamente. Una gran parte degli anziani aiuta altri anziani. Un gran parte degli anziani fa una vita di qualità”.

Vita di qualità che vuol dire anche consumi e patrimonio, come sottolinea il presidente di Tendercapital Moreno Zani: “Abbiamo comunque una parte della popolazione che tende al consumo, ma comunque ad un consumo molto dedicato a se stesso, che dispone di patrimoni mentre abbiamo la parte dei cosiddetti Millenials e le generazione che si sono succedute che hanno difficoltà a costruire gli stessi patrimoni che i loro padri o nonni hanno costruito grazie ad una situazione economica migliore”.

La terza età non vuol dire più povertà e questo sta attirando l’attenzione degli operatori finanziari.

“La dimensione anziana crea una attenzione non solo a noi come ricercatori ma al mondo finanziario al mondo che investe – rileva De Rita – perché in fondo gli anziani sono relativamente ricchi però non hanno una cultura per esempio assicurativa. Quindi l’attrazione che viene agli investitori dal mondo degli anziani è un’attenzione importante”.