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A spasso per Roma con i migranti, speciali "Guide Invisibili"

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Roma, 30 ott. (askanews) - Passeggiate culturali in giro per Roma, ma con guide speciali: migranti che raccontano anche storie di vita, a volte molto difficili, e fanno vedere la città anche dal loro punto di vista. Sono le "Guide Invisibili", questo il nome del progetto della onlus Laboratorio 5...

Roma, 30 ott. (askanews) – Passeggiate culturali in giro per Roma, ma con guide speciali: migranti che raccontano anche storie di vita, a volte molto difficili, e fanno vedere la città anche dal loro punto di vista. Sono le “Guide Invisibili”, questo il nome del progetto della onlus Laboratorio 53: “Passeggiate sonore di e con i nuovi cittadini”: un laboratorio di narrazione che dal marzo 2018 prevede il pagamento di un piccolo contributo economico per partecipare, diventando così un’esperienza di sostegno al reddito degli autori di queste speciali passeggiate.

“Per me è un’opportunità di costruire relazioni, incontrare persone che si interessano alla mia storia e a me come persona” spiega Kaba Coulibaly, guida e richiedente asilo.

“Quando la gente ci vede pensa che siamo ladri o malviventi e allora pensandoci ci siamo detti: bene, dobbiamo creare qualcosa per sensibilizzare le persone, mostrar loro e fargli apprezzare la nostra cultura, così è nata l’idea di guide invisibili”.

Camminare per le strade di Roma con questi ragazzi è un’occasione per guardare la città con uno sguardo diverso, la loro narrazione si mescola con la vita quotidiana dei quartieri romani e vale sia per i turisti che per gli stessi romani. Come Alfredo Gagliardi:

“Li ho conosciuti di più in questo modo. Ho capito che anche loro vivono il centro come me ma lo fanno con occhi diversi perché hanno necessità diverse e molto più serie delle mie che vengo in centro epr divertirmi, loro invece magari vengono in Questura per il permesso di soggiorno”.

“Io la Fontana di Trevi fin da bambino l’ho vista così e basta, ma è interessante che qualcuno con il suono dell’acqua possa pensare all’acqua nel suo paese, non ci avevo mai pensato”.

“Io non ho la possibilità di Andare in Africa, ma l’Africa è qui – aggiunge Eve, francese – forse allora mi basta fare visite come questa per scoprire persone e mondi che sono altrove ma sono anche qui”.