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Parma invasa dalle sardine, tra Bella Ciao e l'Inno di Mameli

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Parma, 26 nov. (askanews) - Dopo il debutto il 14 novembre a Bologna, il movimento delle sardine ha riempito un'altra piazza in Emilia-Romagna, quella di Parma. Migliaia i giovani, ma anche gli adulti che si sono riuniti per dire "no" alla Lega e al suo leader Matteo Salvini. Uno telo bianco con u...

Parma, 26 nov. (askanews) – Dopo il debutto il 14 novembre a Bologna, il movimento delle sardine ha riempito un’altra piazza in Emilia-Romagna, quella di Parma. Migliaia i giovani, ma anche gli adulti che si sono riuniti per dire “no” alla Lega e al suo leader Matteo Salvini. Uno telo bianco con una strofa di “Anna verrà” di Pino Daniele viene fatto passare sulla testa dei partecipanti e sintetizza la voglia d’impegnarsi per una società e una politica migliore. L’obiettivo lo spiega Joy Temiloluwa Olayanju, attivista di 18 anni.

“L’obiettivo delle sardine che si oppongono alle violenze e alla normalizzazione dell’odio è quello di richiamare e spronare i nostri politici a muoversi in un movimento diverso, a cambiare perché siamo stanchi di tutto questo. Si parla di queste cose come se fossero normali, ma non è normale quello che sta accadendo. E ce ne siamo accorti. Siamo tantissimi e vi ringrazio ancora una volta”.

Tra gli organizzatori del flashmob di Parma c’è anche Francesco Martino: “La nostra iniziativa non vuole esprimere un orientamento politico, ma il nostro desiderio di rivendicare un posto nello spazio politico orientato al bene comune, dove essere visti e riconosciuti come giovani proprio perché facciamo fatica a sentirci parte di un progetto politico”.

Manca il leader delle sardine, Mattia Santori, impegnato nell’organizzazione di altre piazze e del grande raduno di sabato 14 dicembre in piazza San Giovanni a Roma. A sostegno dei ragazzi di Parma c’è però Samar Zaoui la giovane modenese messa alla gogna da Salvini sui social per alcuni post pubblicati in passato sul suo profilo personale.

“Visto che il movimento è neo-nato e le risposte sono spontanee, viene difficile organizzare, creare un team organizzativo. La cosa più importante è andare a piccoli passi. Bisogna metabolizzare le informazioni, piano piano e soprattutto dare una coscienza nella società”. “Sappiamo già che è un movimento a-partitico, ma è importante svegliare le coscienze per portare le piazze nelle urne”.

I presenti a “Parma non si Lega” cantano “Bella ciao”, una sorta di colonna sonora per le sardine. Ma è il fuori programma a infervorare ancora di più la piazza. “Abbiamo il diritto di cantare questa canzone, nessuno se ne deve appropriare, così come abbiamo il diritto di cantare l’Inno nazionale”.