> > Tecnologia e ambiente, una sfida anche per le banche

Tecnologia e ambiente, una sfida anche per le banche

featured 1074934

Roma, 28 nov. (askanews) - Quale tipo di banca avremo nel futuro? Quali sfide attendono il sistema bancario italiano? Questi gli interrogativi che hanno animato il dibattito della terza edizione di "The Italian banking conference 2019", appuntamento organizzato da Luiss Business School in collabo...

Roma, 28 nov. (askanews) – Quale tipo di banca avremo nel futuro? Quali sfide attendono il sistema bancario italiano? Questi gli interrogativi che hanno animato il dibattito della terza edizione di “The Italian banking conference 2019”, appuntamento organizzato da Luiss Business School in collaborazione con The Ruling Companies.

Per Paolo Boccardelli, direttore Luiss Business School, le sfide che attendono il settore delle banche sono molte ma il comparto è pronto a raccoglierle.

“Le sfide del sistema bancario italiano sono molteplici. Partiamo ovviamente dallo scenario macroeconomico, la bassa inflazione che è un traguardo, un obiettivo della politica monetaria europea, condiviso da tutti, è un tema che rimane. Questo condiziona la capacità delle imprese bancarie di generare profitti perché abbassa i tassi addirittura livello negativo. Quindi è evidente che il modello di business tradizionale, basato sull intermediazione e sullo spread, sui tassi, è oggettivamente in difficoltà. Bisogna muoversi verso un modello di business fondato sui servizi a cui si aggiunge la sfida tecnologica, la sfida della transizione digitale che richiede un cambiamento epocale del modello organizzativo, del modello operativo e delle professionalità degli operatori del settore”.

Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa San Paolo, ha acceso i riflettori sul tema della sostenibilità ambientale, una delle sfide sul tavolo per il sistema bancario italiano.

“C’è un tema di sostenibilità ambientale che richiede immensi investimenti, bisogna cambiare tutte le tecnologie, bisogna cambiare non solo quelle produttive ma anche quelle di distribuzione e di recupero dei materiali. La banca deve sostenere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecniche, è questo il futuro. Chi riesce a farlo bene, farà bene anche il mestiere d’investimento dei risparmi”.

Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, ha posto l accento, invece, sulla sfida tecnologica e dimensionale. “Oggi abbiamo visto come le sfide siano di due tipi, una sicuramente tecnologica perché i clienti ormai si affidano sempre di più ai sistemi tecnologici e soprattutto al telefonino e quindi l obiettivo è puntare tutti i servizi su questo strumento, dall altra parte la sfida diventa anche dimensionale perché fare quella tipologia d investimenti, se non si hanno certe dimensioni, diventa un po’ impegnativo. Però si può vedere anche come lo sportello non sia morto del tutto, perché la clientela lo utilizza molto meno ma lo utilizza per motivi diversi. Non lo utilizza più per andare a fare transazioni alla cassa, perché le fa attraverso il telefonino o il computer, ma va lì quando ha un problema, quando ha bisogno di assistenza”.