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Rosario Giuliani e Joe Locke in "Love in Translation"

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Roma, 4 dic. (askanews) - A Umbria Jazz Winter 27, in programma ad Orvieto dal 28 dicembre al 1 gennaio 2020, il sassofonista Rosario Giuliani presenterà il suo nuovo progetto "Love in Translation", che segna il ritorno della sua collaborazione con il vibrafonista americano Joe Locke, nata propri...

Roma, 4 dic. (askanews) – A Umbria Jazz Winter 27, in programma ad Orvieto dal 28 dicembre al 1 gennaio 2020, il sassofonista Rosario Giuliani presenterà il suo nuovo progetto “Love in Translation”, che segna il ritorno della sua collaborazione con il vibrafonista americano Joe Locke, nata proprio a Umbria Jazz vent’anni fa.

Il progetto live dedicato all’amore – di cui fanno parte anche il contrabbassista Dario Deidda e il batterista Roberto Gatto – è anche il titolo di un recentessimo disco, che contiene temi famosissimi come “Duke Ellington’s sound of Love” (Charles Mingus) o “Love Letters”, assieme a brani originali, tra cui due commossi omaggi a grandi musicisti scomparsi, Roy Hargrove e Marco Tamburini.

A margine della presentazione della kermesse umbra, il grande virtuoso del sassofono alto e protagonista della scena jazzistica internazionale:

“Porterò un nuovo progetto discografico che esce per Jando Music/Via Veneto Jazz, registrato insieme a Joe Locke, Dario Deidda e Roberto Gatto, si chiama appunto ‘Love in translation'”

“Perché Love in translation… Prima di tutto c’è una collaborazione importante nata 20 anni fa, proprio a Umbria Jazz, dove Carlo (Pagnotta, ndr) volle fortemente che io facessi parte come guest del gruppo di John Locke e quindi 20 anni fa è nata questa collaborazione che è continuata negli anni in diversi progetti discografici e live”.

“E quindi andiamo a festeggiare proprio il ventennale a Umbria Jazz di questa collaborazione, che non è solo musicale. Love parte proprio da lì, questo amore che ci ha legato per 20 anni”.

“La seconda parte è unita a due tributi sentiti, uno dalla penna di Joe Locke per il trombettista scomparso Roy Hargove, l’altro dalla mia penna per il trombettista Marco Tamburini”