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Urban Tech al rush finale: le 10 startup per le città del futuro

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Roma, 18 dic. (askanews) - Webcam in realtime per il traffico, tariffe prepagate per gli alberghi, ricariche di auto e bici elettriche nei negozi e selezione di pub e night club più vicini ai propri gusti. Sono soltanto alcune delle soluzioni tecnologiche delle 10 startup innovative che hanno con...

Roma, 18 dic. (askanews) – Webcam in realtime per il traffico, tariffe prepagate per gli alberghi, ricariche di auto e bici elettriche nei negozi e selezione di pub e night club più vicini ai propri gusti. Sono soltanto alcune delle soluzioni tecnologiche delle 10 startup innovative che hanno concluso con successo il programma Urban Tech. Un’iniziativa promossa da LVenture Group e dalla Regione Lazio tramite Lazio Innova, in partnership con Linkem, Sara Assicurazioni e Toyota con l’obiettivo di accelerare il processo di trasformazione delle città in chiave smart city. Città più vivibili, sicure e sostenibili dal punto di vista ambientale.

Entro il 2025, ben il 60% del Pil globale sarà prodotto esclusivamente da 600 città, ci saranno 200 milioni di veicoli connessi e 20 miliardi di dispositivi intelligenti. Per aiutare le città a stare al passo con il cambiamento, Urban Tech, attraverso un percorso di tre mesi ha individuato soluzioni dirompenti che riportano gli esseri umani nel cuore della vita urbana, rendendo gli spazi più interconnessi, sostenibili ed efficienti.

Giuseppe Tomei, Head Open Innovation LVenture Group. “Con Urban Tech – ha spiegato Tomei – noi avevamo l’obiettivo di creare nuove 10 startup su un settore, quello delle smart cities, della mobilità, uno dei macro trend più importanti che ci sono a livello globale: l’urbanizzazione. Il Pil nel mondo si sta concentrando nelle città, c’è una stima che dice che circa 600 città faranno il 60% del Pil da adesso al 2022 ed è un tema molto complesso da affrontare dove la tecnologia può svolgere un ruolo molto importante, tecnologia e modelli di business, modelli di fruizione che aiutino gli esseri umani a interagire con il proprio territorio. Abbiamo fatto questo percorso – ha illustrato – con tre main partner che hanno creduto in questo progetto che sono Linkem, Sara Assicurazioni e Toyota e con dei supporting partner tecnologici come Amazon e Cisco e con la collaborazione della regione Lazio (Lazio Innova). Questo programma presenta le startup che sono arrivate alla fine di questo percorso con successo, avranno anche la possibilità di utilizzare un supporto finanziario e operativo per poi provare queste tecnologie che hanno proposto e sviluppato in questo percorso di tre mesi. I nostri percorsi sono abbastanza complessi e lunghi, di forte impatto nei confronti delle persone con la formazione che fanno. Siamo partiti a giugno e questa è la fase finale del percorso di formazione più intenso. Da gennaio le startup vincitrici potranno provare queste tecnologie con i main partner”.

La Regione Lazio con queste e altre iniziative punta sul futuro ed è pronta a trasformare Roma in un hub di innovazione.

Michela Michilli (Responsabile Spazio Attivo Roma, di Lazio Innova): “La regione Lazio – ha affermato – ha una grande sensibilità verso il mondo dell’innovazione e il supporto alle startup. Troppo spesso sui giornali leggiamo della questione di quante startup nella regione Lazio possiamo avvalerci, è vero che negli ultimi cinque anni le startup sono cresciute, nel 2014 erano soltanto 45 e siamo arrivati a più di 1.100, però il problema non è il numero, il problema è la qualità delle startup, la qualità dei progetti, la qualità della capacità degli imprenditori di fare impresa per cui vediamo in Urban Tech e in tutte le iniziative di LVenture qualcosa di pregevole che guarda alle persone e che le vuole formare rispetto aziende più mature che hanno bisogno di una diversificazione del prodotto e un’innovazione dello stesso”.

“Il progetto principale della regione Lazio che favorisce l’innovazione e le startup innovative – ha spiegato – è il progetto di Fare Venture. Dall’anno scorso abbiamo lanciato il programma del Fondo di Fondi che si chiama Lazio Venture che mette in campo quasi 80 milioni di euro fino al 2023 in cui Lazio Innova ha fatto degli accordi con dei fondi di investimento paralleli privati United Ventures, Primo Miglio, Vertis, Fondo italiano d’investimento, in cui insieme investiamo in startup della regione Lazio che vogliono scalare nei mercati internazionali. L’altro programma è Innova Venture, un investimento diretto da parte di Lazio Innova in collaborazione con gli acceleratori, Venture capital e anche Business Angel. La novità di quest’anno è che investiamo anche con equity crowdfunding e stiamo facendo degli accordi con gli acceleratori per stirare degli accordi di cofinanziamento più snelli e veloci”.