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Petizione italiana contro dazi Usa sul vino Ue, il 13 si avvicina

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Milano, 8 gen. (askanews) - Manca davvero poco al 13 gennaio, giorno in cui si chiuderà la consultazione pubblica lanciata dallo United States Trade Representative che influenzerà la decisione del Dipartimento del Commercio Usa sull'applicare o meno una nuova ondata di dazi, fino al 100%, su pra...

Milano, 8 gen. (askanews) – Manca davvero poco al 13 gennaio, giorno in cui si chiuderà la consultazione pubblica lanciata dallo United States Trade Representative che influenzerà la decisione del Dipartimento del Commercio Usa sull’applicare o meno una nuova ondata di dazi, fino al 100%, su praticamente tutti i vini europei.

Una minaccia che preoccupa non solo Federvini. La notizia dell’iniziativa dell’amministrazione Trump ha scatenato il passaparola tra le imprese del nostro Paese, che non sarebbero tuttavia le uniche a soffrire. Diversi player della critica internazionale e del commercio negli Usa con prese di posizione, appelli, lettere aperte e petizioni, si sono schierati contro quello che sarebbe un danno importante, anche per tutto il settore commerciale negli stessi Stati Uniti.

In Italia per ora poche prese di posizione ufficiale, ad eccezione della petizione lanciata on line, sulla piattaforma Change.org, da un centinaio di vignaioli italiani “capitanati” da Antonio Fino, produttore e docente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che, in pochi giorni, ha messo insieme quasi 4.000 firme, per chiedere alle istituzioni italiane di farsi carico del problema.