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Nuove prospettive urbane e sociali, storie multimediali alle OGR

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Torino, 10 gen. (askanews) - Una selezione di storie urbane che raccontano in che modo le città stiano cambiando grazie a organismi urbani multifunzionali capaci di rispondere in modo flessibile alle nuove esigenze delle persone, generando poi rinnovate forme di socialità intorno a essi. È arri...

Torino, 10 gen. (askanews) – Una selezione di storie urbane che raccontano in che modo le città stiano cambiando grazie a organismi urbani multifunzionali capaci di rispondere in modo flessibile alle nuove esigenze delle persone, generando poi rinnovate forme di socialità intorno a essi. È arrivata alla sua tappa finale alle OGR di Torino la mostra “New Urban Body”, curata da Giordana Ferri della Fondazione Housing Sociale.

“Ci siamo resi conto – ha spiegato ad askanews – di come questi temi siano da una parte molto sentiti, mentre dall’altra si scontrano con delle impossibilità notevoli, legate alla capacità di enti pubblici o stakeholder di realizzare strutture complesse di questo tipo. Nonostante ciò, queste strutture in Italia ci sono, e crescono e progrediscono sempre di più”.

La mostra raccoglie una serie di casi, esplorabili grazie alla interattività multimediale dell’allestimento. E tra le storie raccontate c’è anche quella delle OGR, rappresentate dal segretario generale di Fondazione CRT, Massimo Lapucci, che ha sottolineato anche il dinamismo complessivo di Torino.

“La nostra città – ci ha detto – si presta a essere indicata come una città in trasformazione con nuovi corpi urbani, oltre a OGR penso alla Nuvola Lavazza, a Open Incet, piuttosto che al Distretto Sociale Barolo. C’è una città che si trasforma e questi corpi rappresentano anche il modo in cui i cittadini si riappropriano di certi luoghi, anche abbandonati, vivendoli in modo contemporaneo, flessibile, interattivo”.

Tra i sostenitori della mostra, nonché anello di congiunzione tra le proposte culturali e la socialità applicata, la Compagnia di San Paolo, di cui Marzia Sica è la responsabile per le Politiche sociali.

“La Compagnia di San Paolo – ha detto – ha sostenuto a Torino alcune di queste realtà, che sono molto attive, che aggregano persone con background molto diversi, con sensibilità e modi di vivere molto diversi, in un concetto finale che è quello di migliorare il loro benessere e fare in modo che gli spazi urbani rispondano meglio a queste nuove esigenze delle persone”.

“Quello che dobbiamo fare – ha aggiunto Lapucci parlando del ruolo sul territorio delle OGR – è anche connettere sempre di più la città partendo proprio dai quartieri circostanti”.

In molti casi il successo dei progetti raccontati è derivato dal fatto di essere andati oltre limiti apparentemente insuperabili, offrendo così anche una sorta di paradigma mentale.

“Il risultato più forte della mostra – ha concluso Giordana Ferri – è quello di essere riusciti a stimolare un dibattito intorno a queste nuove possibilità, che sono poi il futuro”.

L’esposizione “New Urban Body” resta aperta al pubblico fino al 9 febbraio.