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La Carta di Assisi, manifesto per un'economia a misura d'uomo

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Roma, 15 gen. (askanews) - Un manifesto per un'economia a misura d'uomo contro la crisi climatica. E' la Carta di Assisi, che vede tra i promotori il presidente di Symbola Ermete Realacci, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e quello di Confindustria Vincenzo Boccia, ma anche il direttore ...

Roma, 15 gen. (askanews) – Un manifesto per un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica. E’ la Carta di Assisi, che vede tra i promotori il presidente di Symbola Ermete Realacci, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e quello di Confindustria Vincenzo Boccia, ma anche il direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato, e l’amministratore delegato di Enel e quello di Novamont, Francesco Starace e Catia Bastioli. A parlarne in una intervista negli studi di askanews è Ermete Realacci.

“Il manifesto propone una maniera di affrontare la crisi climatica, che mette insieme società economia ricerca scientifica imprese su questa sfida. Una sfida che ogni giorno ci viene riproposta come una sfida necessaria”. Si pensi all’incendio in Australia ma anche alle nostre città che soffocano nello smog: “le cause sono le stesse che producono poi i mutamenti climatici e il manifesto dice che non solo è necessario affrontare con coraggio questa sfida ma questa è un’occasione per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte, più capace di affrontare il futuro. In questo favorisce un’alleanza nel nome di un obiettivo molto ambizioso che è azzerare di Co2 nel 2050”, ha spiegato Realacci.

Questo ovviamente significa tante cose: “fonti rinnovabili, risparmio energetico, affrontare anche problemi legati per esempio all’uso dell’acqua, alla necessità di salvaguardare questa risorsa, all’innovazione tecnologica ma anche sulla scorta della Laudato sì di papa Francesco, di una ecologia integrale in cui le comunità i territori, le persone cambiano in meglio il proprio futuro. Da questo punto di vista è una nuova alleanza trasversale tra mondi e tra culture nel nome di un’Italia che vuole essere trasversale in questo campo, nel nome di un’Europa che deve essere all’avanguardia in questo campo e che da questo può trarre forza per avere una missione comune, per lavorare insieme”, ha aggiunto Realacci.

Il primo appuntamento è ad Assisi il 24 gennaio. Il manifesto è infatti la Carta di Assisi e vede “tra i primi firmatari anche il custode del sacro convento di Assisi ed il direttore della sala stampa del sacro convento di Assisi, assieme ad esponenti di punta della nostra economia, il presidente di Confindustria, di Coldiretti, l’amministratore delegato di Enel e quello di Novamont, ma anche Confartigianato e Cna, Alleanza delle Cooperative e Rete imprese italia e tante esperienza economiche e sociali grandi e piccole”; ha continuato Realacci.

Ognuno apporterà qualcosa “a partire da un Italia che c’è. Noi siamo un po’ criptodepressi, sappiamo vedere i nostri mali che sono tanti, non li affrontiamo, e non sappiamo vedere i nostri punti di forza. Per esempio l’Italia è di gran lunga la superpotenza delle economie circolari in Europa. Noi siamo di gran lunga quelli che recuperano più materie prime, il doppio della media europea, molto più dei tedeschi perché essendo un paese povero di materie prime, siamo stati costretti ad aguzzare l’ingegno. Questa non è solo una maniera di non produrre rifiuti. Questo ci fa risparmiare 19 milioni di tonnellate di petrolio all’anno equivalenti e 58 milioni di tonnellate di emissioni di C02 e rende più competitive le nsotre economie”.

Punto importante del manifesto è “mettere assieme le persone, dare forza ai valori tenere insieme le comunità ed è anche una chiave per costruire un’economia più solida. E qui ognuno può fare la sua parte in tutti i mondi che sono coinvolti da questa sfida. E questo è possibile proprio nel nome di una sfida comune . “Il riferimento è quello della conquista della luna. Quando Kennedy nel ’62 fece un discorso in cui disse porterò un americano sulla luna nel decennio, molti pensarono che avesse esagerato. E invece cosa accadde? Ci fu una mobilitazione del carattere e dell’orgoglio degli americani che portarono a raggiungere quell’obiettivo prima di quanto previsto. Oggi porsi questo obiettivo significa mettere in campo la parte migliore dell’Italia e dell’Europa ma non è soltanto una difesa contro pericoli incombenti che ormai ogni giorno vediamo ma è anche una scommessa su una azione comune in cui i valori legati anche alla nostra identità alla bellezza alla cultura del nostro paese possono trovare un grande spazio e lo possono fare se si lavora insieme. Una sfida come raggiungere la luna e possiamo vincerla”.