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"Sensuability", una risata seppellirà il tabù su sesso e disabili

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Roma, 6 feb. (askanews) - Sesso e disabili, un tema tabù che qualcuno ha in programma di abbattere, con l'ironia prima di tutto. È il progetto trasversale ideato da Armanda Salvucci, affetta da una condizione genetica rara che ha impedito alle sue ossa di crescere. L'abbiamo incontrata alla Casa...

Roma, 6 feb. (askanews) – Sesso e disabili, un tema tabù che qualcuno ha in programma di abbattere, con l’ironia prima di tutto. È il progetto trasversale ideato da Armanda Salvucci, affetta da una condizione genetica rara che ha impedito alle sue ossa di crescere. L’abbiamo incontrata alla Casa del Cinema a Roma distesa su un letto a forma di cuore, dal quale ha spiegato perché è nato il suo “Sensuability”:

“Il progetto nasce da questo casting indetto da una regista molto famosa che cercava un nano che facesse tenerezza, che sono poi le figure dei disabili che vengono utilizzate nelle fiction, nei film, nel cinema. A quel punto mi sono detta, adesso basta, adesso voglio dire io come voglio essere rappresentata”.

Sul lettone anche uno dei due registi del corto, Giovanni Lupi (l’altro è Roberto Campili), con cui ha scritto la sceneggiatura di un mockumentary che ora cerca un produttore “coraggioso”.

“Venite con noi non ve ne pentirete perché A siamo simpatici, B abbiamo una sceneggiatura da paura e C… Elio Germano ti prego, vieni, ti sto cercando ovunque, c’è un ruolo che è proprio fatto per te”.

Il progetto comprende anche un concorso di fumetti “Francamente me ne infischio”, giunto alla seconda edizione. Il 14 gennaio, giornata degli innamorati, nella sala Zavattini (Casa del cinema) saranno premiati ed esposti i vincitori, anche con tavole donate da Milo Manara, Luca Enoch e altri importanti fumettisti che sostengono l’iniziativa.

“Il giorno di San Valentino, ci siamo stufati di questa festa commercializzata, scontata e tutto il resto. Vogliamo far vedere che c’è un altro tipo di ‘fare l’amore’, un altro modo anche”, ha spiegato.

“Secondo noi i pregiudizi si abbattono solo attraverso la cultura – ha concluso Armanda, ricordando – ci sono cose talmente serie che se ne può soltanto ridere e io lo credo veramente e perché tutta la vita ho fatto così, non solo per me, pure per gli altri”.