> > Nel 2019 Tax Free Shopping in Italia +16%, spesa media 985 euro

Nel 2019 Tax Free Shopping in Italia +16%, spesa media 985 euro

featured 1100627

Milano, 11 feb. (askanews) - Il Tax Free Shopping in Italia, cioè la spesa dei turisti extraeuropei che hanno la possibilità di recuperare in dogana l'Iva sugli acquisti fatti, nel 2019 ha registrato una crescita a doppia cifra, +16% rispetto al 2018, con un valore dello scontrino medio arrivato...

Milano, 11 feb. (askanews) – Il Tax Free Shopping in Italia, cioè la spesa dei turisti extraeuropei che hanno la possibilità di recuperare in dogana l’Iva sugli acquisti fatti, nel 2019 ha registrato una crescita a doppia cifra, +16% rispetto al 2018, con un valore dello scontrino medio arrivato a quota 985 euro. Sono dati dell’Osservatorio sul Tax Free Shopping di Federturismo Confindustria e Global Blue presentati durante la Bit, la Borsa Internazionale del Turismo.

Il 70% degli acquisti è ancora registrato tra Milano, Roma, Firenze e Venezia, ma la novità è che cominciano a farsi strada altre località, come evidenzia Stefano Rizzi, responsabile di Global Blue per l’Italia: “Ci sono realtà come Capri, Forte dei Marmi, Siena e la stessa Torino che stanno beneficiando di uno shopping tax free e di una crescita che è più importante rispetto a quella delle quattro città. Questo ci fa piacere, vuol dire che anche a livello di istituzioni qualche cosa di importante è stato fatto nell’iniziare a far conoscere al turista straniero delle località differenti rispetto alle quattro principali città”.

Con un peso pari al 28% del totale i cinesi, cresciuti del 7% sul 2018, si sono confermati la principale nazionalità nel tax free shopping, seguiti da russi e statunitensi. Per questo per il 2020 tutta l’attenzione è sull’effetto che potrà avere il coronavirus sui conti del turismo. Marina Lalli, vice presidente vicario di Federturismo Confindustria: “La previsione era sicuramente di una crescita, adesso va un attimo riconsiderata perché dobbiamo capire quanto questi mancati viaggi che stiamo avendo in questi primissimi mesi influiranno. Sicuramente ha già influito la parte del capodanno cinese, sicuramente ha già influito la parte del carnevale di Venezia, cioè degli appuntamenti importanti che muovono tanti flussi di persone, però quello che va fatto capire in modo responsabile è che un conto è il viaggio in Cina o dalla Cina, un altro è il viaggio nel resto del mondo”.

Per fronteggiare situazioni impreviste come questa e fare in modo che l’Italia resti una destinazione competitiva gli operatori chiedono allora di abbassare, come fatto in Germania, Spagna e Gran Bretagna, la vecchia soglia minima di spesa per accedere al rimborso dell’Iva, pari oggi a 155 euro.