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Libia, Consiglio Onu chiede tregua, ma la Russia si astiene

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Tripoli, 13 feb. (askanews) - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu chiede alle parti del conflitto in Libia di "impegnarsi per un cessate il fuoco duraturo". I Quindici hanno adottato una risoluzione: 14 voti a favore e l'astensione della Russia, che ha notato: i libici non sono pronti ad attuarne i...

Tripoli, 13 feb. (askanews) – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu chiede alle parti del conflitto in Libia di “impegnarsi per un cessate il fuoco duraturo”. I Quindici hanno adottato una risoluzione: 14 voti a favore e l’astensione della Russia, che ha notato: i libici non sono pronti ad attuarne il contenuto.

Il tutto, proprio mentre dalla Libia arriva un ulteriore schiaffo mediatico a palazzo di Vetro: stop ai voli Onu da parte dell’esercito di liberazione (LNA) fedele al comandante Khalifa Haftar, che già stava rallentando gli aiuti umanitari e gli sforzi di mediazione in Libia.

La risoluzione Onu presentata dalla Gran Bretagna è secondo Mosca priva del potere di essere attuata. In generale si riconoscono i 55 punti adottati a Berlino e si insiste sul pieno rispetto dell’embargo sulle armi che è stato ripetutamente violato.

Intanto in Italia la Libia torna ad essere argomento di polemica politica interna. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha criticato il governo Conte: se non scegli – tra Sarraj e Haftar – perdi credibilità, ha detto Salvini, che ha pure sottolineato come sarebbe utile un più stretto legame geopolitico con la Germania per arginare la “prepotenza” francese.

Nel frattempo il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è atterrato a Bengasi, per incontrare il generale Khalifa Haftar. La missione arriva all’indomani della visita a Tripoli, dove Di Maio ha incontrato il premier del governo di accordo nazionale libico Fayez al-Serraj e il ministro degli Interni.