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Mind secondo i ragazzi: comunità hi-tech e sostenibile

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Milano, 19 feb. (askanews) - Un centro culturale dove le nuove tecnologie sono usate per stimolare, dall'infanzia fino alla terza età, conoscenza e creatività, con un'attenzione particolare alle persone più deboli e svantaggiate. E' questa l'idea vincitrice dell'hackathon lanciato nel corso d...

Milano, 19 feb. (askanews) – Un centro culturale dove le nuove tecnologie sono usate per stimolare, dall’infanzia fino alla terza età, conoscenza e creatività, con un’attenzione particolare alle persone più deboli e svantaggiate. E’ questa l’idea vincitrice dell’hackathon lanciato nel corso del primo Social Innovation Campus, promosso da Fondazione Triulza in Mind; a proporla i ragazzi del team “Elettroshock”, dell’Istituto comprensivo Breda di Sesto San Giovanni che con altre 10 squadre di studenti di istituti superiori hanno partecipato alla sfida cercando di immaginare come la tecnologia possa contribuire allo sviluppo della città che sta nascendo a Mind, l’area milanese che ospitò Expo 2015. “Abbiamo dato la possibilità ai ragazzi di stimolarci e di darci nuove idee – ha detto Stefano Minini executive advisor Landlease Italia, società che ha il compito di valorizzare e sviluppare l’intero sito – e devo dire che mi hanno stupito per un paio di aspetti. Il primo è la freschezza e la possibilità di integrare l’aspetto fisico con l’aspetto virtuale. Il secondo è che loro vedono già Mind come una città, vedono Mind come un comune, come una città, che vive di una sua indipendenza e di una sua freschezza tutta nuova. La città che noi stiamo costruendo, giorno dopo giorno, con l’infrastruttura e con il sito”.

L’idea vincitrice poggia sulla centralità dei valori etici e solidali che i ragazzi pongono alla base della comunità e del territorio in cui si vive. “L’idea è semplice – dice uno dei ragazzi del team vincitore – andare a realizzare una struttura culturale all’interno di una società, che può essere complessa, al fine mettere le basi per il domani partendo dalle persone che la società mette di solito ai margini, come gli anziani e bambini”.

Quanto espresso dai ragazzi è un elemento importante e molto positivo sotto diversi aspetti e di cui gli attori economici, politici e sociali farebbero bene a tenere conto nelle scelte progettuali e di sviluppo. E non è un caso, allora, che il coinvolgimento dei giovani nelle diverse fasi di sviluppo di Mind sia da tempo concreto e significativo. “La proposta di Mind anche una componente di educazione fortissima – sottolinea Minini – Abbiamo tirato con Mind-education più di 2000 studenti sul sito con un programma ancora in corso e che andrà avanti per tutto l’anno. Poi eventi come oggi che portano sul sito ragazzi, facendo loro sperimentare quello che è stato Expo, e quello che potrà essere la città del futuro. Per noi è importantissimo avere ragazzi sul sito che ci aiutino a prefigurare il futuro”.

La premiazione dell’hackathon ha segnato la fase conclusiva del primo Social Innovaation Campus: una due giorni di confronto, sperimentazione e lavoro sulle ricadute sociali e ambientali dell’innovazione e delle tecnologie nelle città del futuro.