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Corruzione al Comune di Palermo, arrestate 7 persone

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Palermo, 29 feb. (askanews) - Il comune di Palermo nel mirino della magistratura per possibile corruzione. In un'operazione congiunta, denominata "Giano bifronte", Guardia di Finanza e carabinieri - su disposizione del Gip di Palermo - hanno arrestato 7 persone, tra cui 2 consiglieri comunali, 2 d...

Palermo, 29 feb. (askanews) – Il comune di Palermo nel mirino della magistratura per possibile corruzione. In un’operazione congiunta, denominata “Giano bifronte”, Guardia di Finanza e carabinieri – su disposizione del Gip di Palermo – hanno arrestato 7 persone, tra cui 2 consiglieri comunali, 2 dirigenti, un professionista e 2 imprenditori, nell’ambito di un’inchiesta per corruzione nel settore dell’edilizia per la riqualificazione di tre aree industriali dismesse di Palermo, per la realizzazione di immobili residenziali convenzionati.

I fermati sono i consiglieri comunali Sandro Terrani e Giovanni Lo Cascio, i funzionari comunali Mario Li Castri e Giuseppe Monteleone l’architetto Fabio Seminerio e gli imprenditori Giovanni Lupo e Francesco La Corte. A un altro architetto Agostino Minnuto è stato notificato l obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

I reati contestati sono corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione e falso ideologico in atto pubblico.

Le indagini hanno permesso di far luce su un vero e proprio comitato d’affari composto da imprenditori e professionisti in grado di condizionare le scelte di dirigenti pubblici e amministratori locali per ottenere vantaggi economici nel

settore dell’edilizia privata.

Stando a quanto accertato dagli inquirenti, i consiglieri comunali indagati si sarebbero impegnati per l’approvazione di proposte di costruzione in deroga al piano regolatore nell’area da riqualificare, in cambio di voti e favori di varia natura.

Li Castri inoltre avrebbe accordato una variante a una concessione edilizia della Biocasa, consentendo di aumentare le unità abitative da realizzare da 72 a 96 mentre Monteleone, in cambio di 15mila euro, curò alcune pratiche di concessione edilizia presentate dalla Biocasa anche per la realizzazione di un ulteriore complesso immobiliare sempre a Palermo, acconsentendo a varianti per aumentare il numero di abitazioni da 96 a 133.