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Case di riposo horror ai Castelli romani, farmaci e cibo scaduto

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Roma, 3 mar. (askanews) - Erano nascoste all'interno di dimore signorili ai Castelli Romani le due case di riposo abusive individuate dai finanzieri del comando provinciale di Roma, che ospitavano anziani in pessime condizioni igienico sanitarie, somministrandogli medicinali scaduti, alimenti priv...

Roma, 3 mar. (askanews) – Erano nascoste all’interno di dimore signorili ai Castelli Romani le due case di riposo abusive individuate dai finanzieri del comando provinciale di Roma, che ospitavano anziani in pessime condizioni igienico sanitarie, somministrandogli medicinali scaduti, alimenti privi di tracciabilità e avariati e assistendoli con personale non qualificato per dargli le cure e i farmaci previsti dai piani terapeutici dei medici di famiglia. A gestire le due strutture due donne (M.E. di 53 anni e D.S. di 67 anni) con precedenti per fatti analoghi, insieme alla figlia di una di loro, tutte denunciate per maltrattamenti e violazioni alla normativa sanitaria.

Le alte recinzioni impedivano la vista dall’esterno. Entrando nella casa di riposo di Velletri, priva di ogni autorizzazione amministrativa e sanitaria, i militari hanno trovato tre anziani in precarie condizioni di assistenza; mentre nell’appartamento di Albano Laziale, in pessime condizioni igienico-sanitarie, erano ospitate sette persone in età avanzata, una delle quali in un locale interrato, umido e privo di finestre. Altri sei erano tenuti in camere coperte di muffa e senza riscaldamento. Una donna vicina ai cento anni e non autosufficiente, dopo una visita medica del personale del 118 intervenuto sul posto è stata trasportata in ospedale per accertamenti.

L’incasso delle due strutture, stando alla documentazione rinvenuta e alle dichiarazioni rilasciate dai parenti degli ospiti, si aggirava per ciascuna sui circa 100mila euro l’anno.