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Coronavirus, Di Maio: basta discriminazione verso gli italiani

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Roma, 6 mar. (askanews) - L'Italia non accetterà discriminazioni nei confronti degli italiani. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al termine di un consiglio straordinario dei capi delle diplomazie Ue, sull'epidemia provocata dal nuovo coronavirus. "A livello europeo c'è una gran...

Roma, 6 mar. (askanews) – L’Italia non accetterà discriminazioni nei confronti degli italiani. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al termine di un consiglio straordinario dei capi delle diplomazie Ue, sull’epidemia provocata dal nuovo coronavirus.

“A livello europeo c’è una grande preoccupazione perché il

coronavirus non è solo un tema di un singolo Paese, ma avrà un impatto internazionale sia da un punto di vista sanitario che da un punto di vista economico”, ha affermato Di Maio.

“La cosa che ho ribadito a tutti i paesi europei è che l’Italia

merita rispetto e merita il massimo sostegno. Non accetteremo

nessuna discriminazione nei confronti di italiani”, ha continuato il ministro.

“In questo momento ci sono nel mondo navi da crociera che vengono bloccate perché ci sono italiani a bordo, senza sapere da dove vengano e quale sia la condizione di salute e ho ribadito che a livello europeo non possiamo avere un Paese che chiude agli italiani che vengono da una regione. Se siamo l’Unione europea ci dobbiamo aiutare e mettere in comune materiale sanitario e qualsiasi tipo di reazione rispetto al rischio di infezione deve essere omogenea e univoca”.

“In queste ore l’Unità di crisi della Farnesina sta funzionando anche come unità di crisi antidiscriminazioni: da tutte le parti del mondo stiamo ricevendo segnalazioni da aziende, perché ci sono paesi che chiedono il bollino virus-free su prodotti made in Italy e questo è inaccettabile. E allo stesso tempo siamo protestando lì dove si bloccano italiani che vengono non dalle aree del contagio, non dalle zone rosse e che non hanno alcun tipo di sintomo”.

“Ovviamente – ha concluso il ministro – siamo vicini allo sforzo sanitario di tanti paesi nel mondo che, se ci sono

italiani positivi, li stanno tenendo in quarantena e li stanno

curando e per questo li ringraziamo”.