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Fase 2, Società oftalmologica: Servono i tamponi per i pazienti

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Milano, 8 mag. (askanews) - Tra paure, misure di sicurezza rafforzate e dispositivi di protezione riaprono studi medici e ambulatori chirurgici, ma per la Fase 2 la Società oftalmologica italiana lancia l'allarme sulla salute degli occhi di milioni di pazienti: "Abbiamo osservato un crollo delle ...

Milano, 8 mag. (askanews) – Tra paure, misure di sicurezza rafforzate e dispositivi di protezione riaprono studi medici e ambulatori chirurgici, ma per la Fase 2 la Società oftalmologica italiana lancia l’allarme sulla salute degli occhi di milioni di pazienti: “Abbiamo osservato un crollo delle visite oculistiche e questo impedisce ai medici oculisti di attivarsi, come sempre, per tutelare la vista”. A dirlo è il Presidente di SOI, il dottor Matteo Piovella.

“Molte persone almeno in Lombardia e Piemonte sono convinte che sono stati gli ospedali, luoghi dove la gente si trova per curarsi, che sono stati fonte di grande diffusione del virus. Questo aspetto li preoccupa molto anche perchè in molti hanno avuto dei congiunti che hanno perso la vita per questo”.

I numeri di questo fenomeno sono importanti, ma ancora di più lo è il rischio che si corre rimandando a data da destinarsi i controlli.

“Almeno 3 milioni e mezzo di visite oculistiche, ne facciamo all’anno più di 15 milioni all’anno, 250 mila interventi chirurgici non sono stati eseguiti, quindi è ovvio che queste persone dovranno risolvere i loro problemi. Altrimenti si rischia che aumenti il numero delle persone che potenzialmente potrebbero perdere la vista”.

Nella Fase 2 si punta a una riorganizzazione dell’attività assistenziale, proprio per non lasciare i pazienti senza cure. Si comincia con una serie di domande fatte al paziente al momento della prenotazione della visita, poi viene garantito un triage all’arrivo nei centri medici e la messa a disposizione di tutti i presidi come mascherine e gel.

“Sono tutte cose positive fatte per sostenere i pazienti e per dare garanzie. L’unica penalizzazione reale è che si allungano i tempi di un po’ perchè si possono fare meno visite in un’ora ma questo serve a prendersi responsabilmente cura della salute del paziente”.

Fondamentale però è il ruolo dei tamponi per la diagnosi di positività al Covid per garantire la sicurezza di pazienti e operatori sanitari. Per questo la Società oftalmologica italiana ha scritto al Ministro della Salute per chiedere di ampliare l’utilizzo dei tamponi non solo per gli interventi chirurgici ma anche per le visite specialistiche.

“Ci vuole la volontà politica di dire che tutti hanno diritto a fare un tampone. Per conoscere se siamo contagiosi o no abbiamo solo i tamponi, la gente va rassicurata. Non so in quanto tempo torneremo alla normalità ma posso dire che se seguiamo questa strada la gente sarà rassicurata perchè oggi la gente non crede minimamente alle informazioni che riceve da parte del governo e degli esperti”.

Bisogna dunque aiutare i pazienti a superare la paura del contagio e a tornare a curarsi: in ballo c’è un bene prezioso, la vista e la salute delle persone.