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Maggiali (IIT): respiratore FI5 contro il virus ora open source

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Milano, 13 mag. (askanews) - Condividere il patrimonio di conoscenze tecniche e scientifiche per dare risposte valide e risolutive a problemi concreti e immediati: è una questione di valori, non di interessi. Poggia sua questa convinzione l'impegno dei ricercatori dell'Istituto Italiano di Tecnol...

Milano, 13 mag. (askanews) – Condividere il patrimonio di conoscenze tecniche e scientifiche per dare risposte valide e risolutive a problemi concreti e immediati: è una questione di valori, non di interessi. Poggia sua questa convinzione l’impegno dei ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia speso per la realizzazione dell’ FI5, il respiratore polmonare realizzato insieme alla Scuderia Ferrari per dare il proprio contributo alla lotta contro la pandemia da coronavirus.

“Il progetto è stato realizzato in tempi molto rapidi, cinque settimane partendo da un foglio bianco – racconta Marco Maggiali, project Manager di FI5 e già il coordinatore di iCub Tech Facility di IIT -Abbiamo intervistato degli esperti, rianimatori e medici, e con il loro contributo sono state definite le requirement che doveva avere il o dispositivo. Da quel punto si è iniziato a lavorare alla parte di pneumatica con l’aiuto dei Ferrari, alla simulazione, al controllo firmware e software, e alla fine siamo riusciti a realizzare un prototipo, assemblarlo, cablarlo e a fare i primi test funzionali”.

Lo sviluppo del respiratore ha avuto come obiettivo anche quello di rispondere, grazie alla tecnologia, al bisogno di una facilità d’uso, che per i malati si traduce anche in una questione di maggiore fiducia e dignità durante il trattamento. “Un aspetto particolare del nostro ventilatore è la possibilità di gestire la co2 che viene generata – prosegue il project manager – Questo consente di utilizzare il ventilatore non solo con maschere tradizionali, ma anche con maschere più confortevoli per i pazienti, come le maschere full face o gli scafandri”.

Al progetto hanno partecipato più di una ventina di persone di IIT e una decina di persone di Ferrari, con la collaborazione anche degli ingegneri di Camozzi per quanto riguarda i componenti principali del respiratore: le valvole. Ora i risultati di questa collaborazione sono a disposizione di tutti. “L’obiettivo del progetto è quello di rendere open source tutti i file di progetto e quindi tutto quello che riguarda la parte di meccanica, di design meccanico, di design elettronico, il software, gli algoritmi di controllo in modo tale che chiunque nel mondo possa utilizzarlo per riprodurlo e renderlo quindi un prodotto a tutti gli effetti – conclude Maggiali – Ora siamo nelle fasi di testing, ma stiamo anche realizzando tutta la documentazione necessaria per poter procedere con il percorso di certificazione”.