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Il melodramma di Gianluigi Toccafondo alla Casa di Rigoletto

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Mantova, 10 set. (askanews) - Un tratto che avvolge le storie e i personaggi, per ricrearli con una sorta di nuova identità, più profonda e, perché no, problematica. La Casa di Rigoletto a Mantova ospita la mostra "Melodramma", che raccoglie opere del pittore e illustratore Gianluigi Toccafondo...

Mantova, 10 set. (askanews) – Un tratto che avvolge le storie e i personaggi, per ricrearli con una sorta di nuova identità, più profonda e, perché no, problematica. La Casa di Rigoletto a Mantova ospita la mostra “Melodramma”, che raccoglie opere del pittore e illustratore Gianluigi Toccafondo per l’Opera di Roma, concepiti per tutta una gamma di racconti visuali, dai manifesti alle scenografie.

Un lavoro che, ci ha raccontato l’artista, va affrontato con intensità particolare. “La cosa diversa – ha detto Toccafondo ad askanews – è che parliamo di melodramma, quindi un racconto popolare, fatto di tenori, soprani, mezzosoprani, bassi, baritoni che si odiano, che si amano e sono le storie più sorprendenti, mi ha sorpreso molto scoprire le storie dietro al melodramma”.

Storie che il tratto di Toccafondo riporta in vita, anche grazie ai suoi video, alcuni davvero magnetici. La mostra mantovana è curata da Melania Gazzotti, sempre capace di dare un respiro più ampio alle esposizioni su cui lavora, oltre che una contestualizzazione con il luogo dell’esposizione, aspetto questo sottolineato anche da Giovanni Pasetti, consigliere delegato per la Cultura per il Comune di Mantova. “Mantova – ci ha spiegato – è comunque una città anche dell’opera lirica e del melodramma. E’ però incredibile come l’artista sia riuscito a interpretare quei sentimenti forti che stanno dentro questi eroi ed eroine squassati dal destino con il suo meraviglioso tocco”.

“Prima – ha aggiunto Toccafondo – ero molto concentrato sui miei disegni, concentrato sulla pubblicazione, o sul film o sul fotogramma. Invece qui è stato, più che un lavoro sul disegno, qualcosa che potrei definire un bozzetto veloce, degli appunti, e poi la conclusione vera, la realizzazione vera si fa sulla strada’ e cambia completamente”.

La dimensione del melodramma, con i suoi ritmi e colpi di scena, in qualche modo entra anche nel processo creativo, quindi, arricchendo ulteriormente l’esperienza del visitatore. Oltre che l’offerta culturale della città dei Gonzaga. “Casa del Rigoletto – ha concluso Pasetti – vuole un po’ specializzarsi nel campo dell’arte contemporanea e soprattutto nel campo dell’arte che guarda alla grafica, ma che è arte”.

La mostra mantovana, che presenta anche un catalogo edito da Lazy Dog, resta aperta al pubblico fino al 3 ottobre.