> > Coronavirus, cluster con 57 contagi in casa di riposo a Portici

Coronavirus, cluster con 57 contagi in casa di riposo a Portici

featured 1188968

Portici (Na), 7 ott. (askanews) - È la Campania l'osservata speciale di questa nuova fase della pandemia di Covid-19 in Italia e ora, oltre alla crescita costante dei contagi, a fare paura è un nuovo cluster nella casa di riposo privata per anziani Pio XII di Portici, nel Napoletano, dove si son...

Portici (Na), 7 ott. (askanews) – È la Campania l’osservata speciale di questa nuova fase della pandemia di Covid-19 in Italia e ora, oltre alla crescita costante dei contagi, a fare paura è un nuovo cluster nella casa di riposo privata per anziani Pio XII di Portici, nel Napoletano, dove si sono registrati 57 contagi tra ospiti e dipendenti.

Maurizio Capozzo, assessore alla Sicurezza e Comunicazione del comune di Portici.

“Fortunatamente per la stragrande maggioranza sono tutti asintomatici, c’è soltanto un ricoverato all’ospedale di Boscotrecase ma con una situazione assolutamente sotto controllo quindi non ci sono pericoli particolari – ha detto – va sottolineato che, sin dall’inizio della pandemia, le case di riposo hanno rappresentato uno dei più grandi punti di sviluppo di focolai per cui l’Asl ha dovuto alzare particolarmente l’asticella dell’attenzione perché è di competenza dell’Asl il monitoraggio di queste strutture”.

I pazienti positivi sono stati isolati e il personale contagiato è in isolamento domiciliare. Assieme all’Asl Napoli 3 Sud il comune di Portici si è immediatamente attivato per eseguire oltre 110 tamponi per tutte le persone coinvolte e per il tracciamento dei contatti, al fine di circoscrivere il focolaio nel più breve tempo possibile. Però resta il timore tra gli abitanti della zona.

Istituzioni e forze dell’ordine, intanto, stanno rafforzando i controlli sul territorio per verificare che vengano osservate le norme precauzionali per contenere i contagi, come ha sottolineato Gennaro Sallustio, comandante della polizia municipale di Portici.

“La cosa che rileviamo, laddove c’è movida – ha detto – è la presenza di ragazzi soprattutto minori che ancora non hanno compreso bene le regole per difendersi e per difendere i propri genitori, i nonni, gli amici ecc… Questo è ancora un problema serio che va affrontato rispetto alla conoscenza delle procedure relative al contenimento dell’ordine pubblico”.