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Covid, Gimbe: raddoppio casi in 7 giorni. Servono lockdown mirati

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Roma, 15 ott. (askanews) - Raddoppio dei contagi da Covid 19 in Italia, +40% dei ricoveri e +61% di terapie intensive, rispetto alla settimana scorsa. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sottolinea che dal 7 al 13 ottobre c'è stato un incremento esponenziale nel trend dei nuovi ca...

Roma, 15 ott. (askanews) – Raddoppio dei contagi da Covid 19 in Italia, +40% dei ricoveri e +61% di terapie intensive, rispetto alla settimana scorsa. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sottolinea che dal 7 al 13 ottobre c’è stato un incremento esponenziale nel trend dei nuovi casi (oltre 35mila contro oltre 17mila) a fronte di un moderato aumento dei casi testati (quasi 506mila contro quasi 430mila) e di un netto incremento del rapporto positivi/casi testati (7% contro 4%). Sul fronte degli ospedali, c’è un’impennata dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva (514 contro 319). Crescita costante anche sul fronte decessi (216 a 155).

Per Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. “con l’aumentare vertiginoso dei numeri il dato nazionale non rende conto delle marcate differenze regionali e provinciali che richiedono provvedimenti più restrittivi al fine di circoscrivere tempestivamente tutti i focolai e arginare il contagio diffuso”. Ad esempio, nell’ultim settimana l’incidenza di nuovi casi per 100.000 abitanti, rispetto a una media nazionale di 58,3, è superiore a 100 in Valle d’Aosta (141,6) e Liguria (113,1) e in 6 province: Belluno (181,3), Genova (144,7), Arezzo (129), Pisa (125,3), Prato (125,3), Napoli (110,3).

Per il presidente di Gimbe, gli effetti del nuovo DPCM non si potranno valutare prima di 3 settimane, ma “saranno in parte neutralizzati dall’incremento esponenziale dei contagi e dall’ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari dovuto alla stagione influenzale”. La Fondazione lancia un appello al senso di responsabilità e alla massima collaborazione tra presidenti di Regioni e amministratori locali, soprattutto i sindaci a intervenire tempestivamente con misure restrittive locali, compresi lockdown mirati. Altrimenti, con i trend delle ultime settimane, “il rischio di restrizioni più ampie, lockdown incluso, sostiene Gimbe è dietro l’angolo”.