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Lombardia, Bini: virus clinicamente è lo stesso, numericamente no

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Roma, 20 ott. (askanews) - La Lombardia è ancora una volta la regione italiana più colpita dal Covid-19. Proprio per l'incremento costante dei casi si sono decise misure più restrittive per combattere movida e assembramenti. La situazione negli ospedali non è la stessa della prima ondata ma in...

Roma, 20 ott. (askanews) – La Lombardia è ancora una volta la regione italiana più colpita dal Covid-19. Proprio per l’incremento costante dei casi si sono decise misure più restrittive per combattere movida e assembramenti. La situazione negli ospedali non è la stessa della prima ondata ma inizia a destare attenzione.

Per Francesco Bini, responsabile del reparto di pneumologia dell’ospedale di Garbagnate, il virus colpisce allo stesso modo di febbraio, non è cambiato. “Non c’è differenza rispetto a febbraio. Il virus è sempre lo stesso. Provoca la stessa percentuale di ricoveri ospedalieri, pazienti che finiscono in terapia intensiva e persone che purtroppo muoiono. Clinicamente è la stessa cosa, numericamente è un’altra cosa, in questo momento”.

E sul fatto che la Lombardia abbia numeri così alti, dice: “I virus respiratori non hanno le gambe. Sono le persone che li diffondono. La Lombardia è una regione molto dinamica, molto attiva, con una popolazione numerosa e un’alta concentrazione di persone nelle città. Fare molte cose, vedere molte persone, avere molto lavoro e incontrare molte persone rende più facile la diffusione del virus”.

Ma c’è chi dà la colpa all’amministrazione: Antonella Pezzotta, tecnica di laboratorio che vive a Paderno Dugnano. “Il problema è che in alcune regioni come il Veneto ha funzionato meglio, lì ci si premurati di risolvere il problema vaccini e della medicina di territorio, in Lombardia non si è fatto, nonostante ci sia a livello politico sempre la Lega, è un problema di amministratori”